Rider in rivolta: scioperi a Prato e Firenze per denunciare sfruttamento e paghe insostenibili

Paghe in calo, tratte estese e rischio imprenditoriale scaricato sui rider: ecco le motivazioni dietro le proteste contro Glovo e Deliveroo

Rider

Le piattaforme di food delivery, Glovo (Foodinho Srl) e Deliveroo (Deliveroo Italy Srl), sono al centro delle proteste dei rider, che venerdì sera hanno scioperato in modo massiccio a Prato (dalle ore 20 alle 24), rifiutandosi di effettuare consegne. La mobilitazione è proseguita ieri a Firenze, con un nuovo sciopero dalle ore 19 alle 24.

A spiegare le ragioni di questa protesta sono Mattia Chiosi, di Nidil Cgil Firenze, e Fabio Capponi, di Nidil Cgil Prato-Pistoia:
“Da mesi assistiamo a un costante calo delle paghe, mentre le tratte si allungano e le aree di consegna si estendono. Inoltre, meccanismi come il pagamento singolo per consegne doppie penalizzano ulteriormente i rider, una categoria già sfruttata e priva di tutele”, affermano i sindacalisti.

Un lavoro sempre più precario

Alle difficoltà economiche si aggiungono problemi legati alla gestione degli account da parte delle piattaforme. “Spesso gli account vengono bloccati per questioni legate ai permessi di soggiorno o per segnalazioni di clienti e ristoratori, senza fornire motivazioni chiare”, spiegano Chiosi e Capponi. Questo scarica sui rider la maggior parte del rischio imprenditoriale e li espone a una condizione di estrema precarietà.

“Inoltre, ci sono situazioni in cui, se un cliente tenta di truffare la piattaforma – ad esempio, dichiarando di voler pagare in contanti ma presentandosi con una carta di pagamento – è il rider a subire le conseguenze economiche”, denunciano i rappresentanti sindacali.

Un drammatico problema di sicurezza

La protesta punta anche i riflettori sui gravi rischi per la sicurezza sul lavoro. La tragica morte di un rider a Milano, avvenuta la sera del 30 dicembre, è l’ennesima dimostrazione delle condizioni pericolose in cui operano questi lavoratori. “Chiediamo una retribuzione basata sulla disponibilità lavorativa e non sul tempo di consegna, per contrastare il cottimo e garantire condizioni più dignitose”, sottolineano i sindacalisti.

Richiesta di dialogo con le piattaforme

Concludono Chiosi e Capponi: “Abbiamo richiesto a Glovo e Deliveroo un incontro urgente per discutere delle condizioni dei rider, ormai insostenibili per la loro dignità. Se le piattaforme non si mostreranno disponibili al dialogo e alla risoluzione dei problemi, ci riserviamo di proseguire con lo stato di agitazione”.

Le proteste dei rider rappresentano un grido d’allarme contro uno sfruttamento sempre più evidente, che merita attenzione e interventi concreti per garantire un lavoro equo e sicuro.

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