Sergio Giardinieri, presidente Confesercenti Terni, interviene sulla crisi delle edicole

"Le edicole sono un presidio della informazione che vanno tutelate"

Sergio Giardinieri

Il 2024 non ha certo rappresentato un periodo positivo per il commercio, con un impatto particolarmente grave sul settore editoriale. A Terni, uno degli spettacoli più insoliti e malinconici è stato assistere alla rimozione di diverse edicole, operazione che ha richiesto il blocco della circolazione stradale e l’impiego di grandi camion dotati di bracci meccanici per trasportare le strutture metalliche.

La crisi delle edicole ternane: numeri allarmanti

Nel cuore di Terni, tra la stazione e corso del Popolo, ben cinque edicole hanno chiuso i battenti, con tre già rimosse e un’altra storica, presente in piazza della Repubblica fin dal 1890, messa in vendita. Anche tra piazza Tacito e via Cesare Battisti la situazione è drammatica: tre attività cessate e una prossima alla demolizione. La lista delle chiusure si allunga includendo quelle di piazzale Adriatico, piazza San Francesco, piazza Valnerina e numerosi altri punti strategici della città.

Un settore in declino tra nuovi trend e abitudini digitali

Le cause della crisi sono molteplici e difficili da arginare. La tradizionale filiera del fumetto, da Tex a Diabolik, sembra ormai dimenticata da giovani e meno giovani, sostituita dalle fumetterie specializzate per titoli particolari. Anche il mercato delle figurine è in netto calo, mentre l’informazione online e gli abbonamenti digitali a basso costo hanno drasticamente ridotto la vendita di quotidiani e periodici.

Inoltre, i margini di guadagno per gli edicolanti sono ormai risicati, spesso limitati a una sola copia venduta per le combinazioni con altri prodotti editoriali. Questo quadro è aggravato dall’assenza di un rinnovo contrattuale per la categoria da quasi trent’anni.

Strategie di sopravvivenza: dai servizi innovativi ai nuovi utilizzi dei chioschi

Molti edicolanti tentano di diversificare la propria offerta per restare a galla. Tra le iniziative più diffuse troviamo l’introduzione di servizi come punti di ritiro per Amazon e GLS, la vendita di biglietti tramite piattaforme come Vivaticket, o la stampa di documenti per conto del Comune. Tuttavia, questi sono solo palliativi che spesso non bastano a garantire la sostenibilità economica, anche a causa delle dimensioni limitate dei chioschi, spesso inferiori ai 20 mq.

Quale futuro per le edicole? Le possibili soluzioni

Le edicole non sono solo attività commerciali, ma veri e propri presidi culturali e simboli del tessuto urbano. Per questo motivo, è fondamentale che le amministrazioni comunali si impegnino nel sostegno a questi operatori. Tra le proposte più concrete emerge quella di autorizzare la riconversione dei chioschi, consentendo loro di ospitare attività commerciali diverse dall’edicola tradizionale. Questa soluzione permetterebbe di preservare l’identità architettonica e storica dei chioschi, garantendo al contempo nuove opportunità di business per gli imprenditori.

“Un cambio di prospettiva è necessario per salvare un simbolo della nostra cultura urbana, trasformandolo in un luogo di innovazione e resilienza”. A prendere decisamente posizione è Sergio Giardinieri, presidente della Confesercenti di Terni

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