Le imprese italiane prevedono oltre 497mila assunzioni nel mese di gennaio 2025 e circa 1,4 milioni nel primo trimestre dell’anno, secondo i dati del Bollettino Excelsior realizzato da Unioncamere e dal Ministero del Lavoro. Il settore turistico guida la domanda, con 67mila posizioni aperte, seguito dal commercio. In calo le previsioni per l’industria manifatturiera e i servizi alle imprese.
Fabbisogno lavorativo: settori e difficoltà di reperimento
Le imprese lamentano difficoltà nel reperire personale per 246mila posizioni (49,4% delle assunzioni previste). La mancanza di candidati qualificati rappresenta il 32% del problema, con difficoltà elevate per professioni tecniche e specializzate.
Tra le professioni intellettuali e scientifiche, sono particolarmente richiesti analisti e specialisti di applicazioni (62,1%) e ingegneri (58,5%), mentre per le professioni tecniche spiccano i tecnici della gestione dei processi produttivi (67%) e i tecnici della salute (66,3%). Nel comparto operaio, emergono difficoltà per carpentieri metalmeccanici e operatori di macchine tessili.
Contratti e profili richiesti
Il contratto a tempo determinato resta il più diffuso, con 215mila posizioni (43,2%), seguito dai contratti a tempo indeterminato (23,1%). La domanda è orientata principalmente verso chi possiede una qualifica professionale (34%), diplomati (28%) e laureati (18%). Particolare interesse è rivolto ai diplomati ITS Academy, con oltre 11mila richieste.
Immigrati e giovani sotto i 30 anni
Le assunzioni di lavoratori immigrati rappresentano il 18% del totale (89mila posizioni), con una concentrazione nei settori dei servizi, trasporti, metallurgia e costruzioni. Il 30% delle assunzioni (148mila posti) è destinato a giovani sotto i 30 anni, soprattutto nei comparti finanziario, turistico e informatico.
Distribuzione geografica e tendenze regionali
Le assunzioni sono più consistenti nel nord-ovest e al sud, mentre il nord-est registra le maggiori difficoltà di reperimento. L’industria prevede complessivamente 161mila ingressi (109mila nel manifatturiero e 52mila nelle costruzioni), con una lieve crescita nel settore edile (+1,4%). I servizi restano stabili, con 336mila nuove entrate previste.