La crisi che ha colpito la Berco, con sedi a Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso, e a Copparo, nel ferrarese, interessa direttamente 200 lavoratori polesani e getta ombre sul futuro occupazionale dell’azienda. L’annuncio del piano industriale quadriennale ha suscitato opinioni contrastanti tra i sindacati e le istituzioni.
Investimenti milionari per il rilancio
La direzione della Berco ha presentato un piano di rilancio che prevede investimenti tra i 50 e i 60 milioni di euro nei prossimi quattro anni. L’obiettivo dichiarato è migliorare l’efficienza produttiva e garantire la sostenibilità economica dell’azienda. Tuttavia, il progetto non risolve le preoccupazioni legate ai 400 esuberi, che rimangono un tema critico.
Secondo i sindacati, il piano è stato giudicato parziale e prematuro, sottolineando come non si siano ancora trovate soluzioni definitive per i lavoratori in esubero.
Gli esuberi: un nodo da sciogliere
A meno di una settimana dalla scadenza fissata per il piano di incentivo all’uscita, solo 115 lavoratori hanno accettato la proposta, lasciando un margine significativo di incertezza per gli altri. Questa situazione alimenta le tensioni tra le parti sociali, che richiedono maggiore chiarezza e ulteriori incontri con le istituzioni.
I sindacati, in particolare, hanno richiesto un tavolo urgente al Ministero dello Sviluppo Economico, con l’obiettivo di ottenere un’estensione dei termini e discutere soluzioni alternative che possano tutelare i lavoratori ancora in bilico.