Il campeggio invernale sta rivoluzionando il turismo in montagna, e il Trentino si conferma all’avanguardia con iniziative che coniugano natura, socialità e servizi di alta qualità. A Folgaria, una nuovissima struttura ha registrato un boom di richieste: le 84 piazzole disponibili sono già tutte esaurite. Questo successo premia l’investimento di Sara Dellagiacoma, che ha puntato su un’idea innovativa e vincente. Tra i punti di forza spiccano i servizi impeccabili, un’area wellness di prim’ordine e una sala riscaldata per il relax dei campeggiatori.
Il progetto prevede ulteriori sviluppi: entro Natale 2025, la struttura si arricchirà di una piscina coperta e sarà collegata al territorio grazie a una nuova funivia, ampliando ulteriormente l’offerta turistica.
Un’esperienza oltre le festività
Il camping invernale non si limita al periodo natalizio: rappresenta una proposta ideale per chi desidera vivere la natura anche nei mesi più freddi. Oltre al relax, il campeggio offre un ricco programma di attività, dalle escursioni alle passeggiate guidate, passando per momenti di gioco e socialità. Questo tipo di esperienza ha attirato un pubblico sempre più ampio, sia italiano che internazionale, come sottolinea Fabio Poletti, presidente di Faita Trentino.
Secondo Poletti, il successo di Folgaria potrebbe diventare un modello per altre 10 strutture in Trentino, incentivando investimenti nella qualità dell’offerta. I dati parlano chiaro: la domanda di campeggi invernali è cresciuta del 20%, e il trend sembra destinato a consolidarsi.
Verso la destagionalizzazione: un’opportunità anche per il Garda
Il campeggio invernale si rivela anche una risposta concreta alla necessità di destagionalizzare il turismo, offrendo alternative alle mete tradizionali come il lago di Garda, sovraffollato da primavera ad autunno. A Torbole, il primo test invernale, svolto dal 6 dicembre al 6 gennaio, ha già dato risultati incoraggianti, confermando il potenziale di questa nuova modalità di accoglienza.
Un contratto annuale per il personale garantirebbe continuità e professionalità, favorendo lo sviluppo di un turismo sostenibile e di qualità. Questo approccio potrebbe diventare un pilastro del rilancio turistico anche fuori stagione, contribuendo a valorizzare il territorio e a diversificare l’offerta.