Il Trentino affronta una fase di crisi per numerose aziende locali, con effetti su occupazione e produzione. I comparti maggiormente colpiti includono la metallurgia, la produzione di carta e il vetro. Tra le situazioni più critiche spiccano gli stabilimenti Dana e Marangoni, con possibili delocalizzazioni e significativi tagli al personale. Il Corriere del Trentino ha delineato una mappa delle crisi aziendali in Regione.
La crisi di Dana: produzione verso il Messico
Dana, multinazionale statunitense specializzata in assali per veicoli agricoli e edili, opera in Trentino con stabilimenti ad Arco e Rovereto. Nonostante un incremento di fatturato tra il 2021 e il 2023, il calo della domanda nel settore agricolo ha portato all’introduzione della cassa integrazione ordinaria. Le preoccupazioni sindacali si concentrano sulla delocalizzazione di una parte della produzione in Messico e sulla vendita del ramo “off highway”, con un rischio di licenziamento per circa 200 dipendenti nello stabilimento di Rovereto. Si parla di una potenziale riduzione del personale del 40%, situazione che richiede un monitoraggio continuo per limitare gli impatti sociali.
Marangoni: tagli ridotti grazie alla contrattazione
La Marangoni Meccanica Spa, attiva nella costruzione di pneumatici per veicoli di grandi dimensioni, è coinvolta in una procedura di concordato preventivo per risanare i debiti e prevenire il fallimento. Il piano iniziale di licenziamento prevedeva 40 esuberi su 70 dipendenti, poi ridotti a 23 grazie alla mediazione sindacale. L’accordo in fase di formalizzazione include la cassa integrazione straordinaria per 12 mesi, offrendo una maggiore tutela ai lavoratori coinvolti.
Il settore vetro e carta: un futuro incerto
Anche il settore del vetro è in sofferenza. Lo stabilimento Vetri Speciali di Ciré ha interrotto l’attività, costringendo 26 lavoratori a entrare in cassa integrazione straordinaria, mentre la sede di Spini di Gardolo coinvolge a rotazione circa 40 dipendenti in cassa ordinaria per una settimana al mese. Nel settore cartario, la diminuzione delle commesse ha spinto aziende come Sappi, Fedrigoni e Cartiere del Garda a fare ricorso agli ammortizzatori sociali per affrontare la riduzione del carico di lavoro.
Le cause e le prospettive
Secondo Andrea Grosselli, segretario generale della Cgil del Trentino, i problemi derivano da vari fattori esterni, tra cui le politiche economiche degli Stati Uniti, la concorrenza delle esportazioni cinesi e la recessione tedesca. Questi elementi stanno influenzando negativamente non solo le aziende trentine, ma l’intera economia industriale europea. In tale contesto, è fondamentale un dialogo tra aziende, sindacati e istituzioni per trovare soluzioni sostenibili.