Da oggi stop al gas russo diretto all’Europa che attraversa l’Ucraina. La decisione è stata presa da Kiev per boicottare Mosca, con cui è in guerra. Non sono stati infatti rinnovati i termini del contratto quinquennale firmato dall’ucraina Naftogaz e il gigante russo Gazprom nel 2019, prima dell’invasione russa dell’Ucraina a febbraio 2022.
“Il gas russo non viene più fornito per il transito attraverso l’Ucraina”, ha confermato Gazprom alle 8 di mattina del primo gennaio (le 6 ore italiane).
E già nella seduta di scambi del 31 gennaio il prezzo del gas naturale scambiato ad Amsterdam ha raggiunto e superato la soglia simbolica dei 50 euro per megawattora per la prima volta da oltre un anno. Soprattutto i Paesi dell’Est europeo continuano a dipendere fortemente da Mosca per i loro approvvigionamenti. Ungheria e Slovacchia hanno espresso in particolare forte preoccupazione per l’interruzione. Anche se l’Ungheria riceve la maggior parte delle importazioni di gas russo attraverso il TurkStream, che passa sotto il Mar Nero.
E il TurkStream e la sua estensione Balkan Stream sono i soli canali attraverso i quali arriva il gas russo in Europa, dopo il sabotaggio dei tubi del Nord Stream nel Mar Baltico. Oltre algas naturale liquefatto (Gnl) russo che arriva tramite navi cisterna.
La Commissione europea assicura che l’Unione “è ben preparata per affrontare la fine del transito del gas attraverso l’Ucraina, grazie agli sforzi di collaborazione della Commissione e degli Stati membri”. Spiegando che i volumi necessari saranno assicurati attraverso “quattro principali percorsi di diversificazione, con volumi provenienti principalmente dai terminali Gnl in Germania, Grecia, Italia e Polonia ma forse anche dalla Turchia”.
In Italia – ha fatto sapere il ministro Pichetto, è stato garantito il completo riempimento degli stoccaggi di gas al primo novembre”. Aggiungendo: “Sebbene attualmente le scorte siano ancora ad un livello adeguato si stanno valutando ulteriori misure per massimizzare la giacenza in stoccaggio al fine di affrontare con tranquillità la stagione invernale in corso”.
A breve è poi previsto l’arrivo a Ravenna di un’altra nave rigassificatrice, che aumenterà ancora la capacità di importazione di Gnl nella rete italiana.
Ma la preoccupazione, da parte di imprese e famiglie, resta comunque alta, per i rischi di ulteriori aumenti delle bollette.