La Puglia, con 1,3 milioni di ettari coltivati, si conferma la regione più agricola d’Italia, ma il comparto affronta sfide significative. Gli effetti devastanti della siccità hanno colpito duramente la produzione di frutta e grano, con impatti evidenti anche sul settore cerealicolo. Il presidente di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, ha espresso preoccupazione per il calo del valore del grano causato da importazioni incontrollate e scarsa valorizzazione locale, sollecitando un intervento regionale per sostenere i cerealicoltori.
Dati allarmanti e un settore in trasformazione
Tra il 2010 e il 2020, il numero di aziende agricole in Puglia è sceso drasticamente da 271.754 a 191.430, segnalando una profonda trasformazione nel settore. Nonostante il calo, Coldiretti Puglia continua a promuovere politiche mirate per il rilancio dell’agricoltura, come l’aumento delle soglie degli aiuti “de minimis”. Questa misura, recentemente approvata dalla Commissione Europea, consente di raddoppiare il supporto economico alle aziende, da 25.000 a 50.000 euro in tre anni, senza il rischio di infrazioni legate alla concorrenza.
Un passo verso la sovranità alimentare europea
Coldiretti sottolinea l’importanza di garantire che i fondi della Politica agricola comune (PAC) vadano esclusivamente ai veri agricoltori. Tale approccio è cruciale per preservare il cosiddetto “eccezionalismo agricolo”, ovvero l’attenzione particolare riservata all’agricoltura come elemento strategico per la sicurezza alimentare e la sovranità nazionale.
Agricoltura e sostenibilità ambientale
La perdita di terreni agricoli ha effetti negativi non solo sull’economia, ma anche sull’ambiente. L’aumento delle emissioni e la riduzione di presidi ambientali sono tra i problemi evidenziati da Coldiretti Puglia. Per questo motivo, l’organizzazione ha rinnovato il suo impegno nel promuovere iniziative come la “spesa sospesa”, che consente di sostenere le famiglie in difficoltà con prodotti Made in Italy, a km zero.