ResCasa Toscana, l’organizzazione di riferimento per le strutture ricettive extralberghiere aderenti a Confcommercio, lancia un allarme sul recente emendamento regionale che attribuisce una destinazione turistico-ricettiva, ai fini urbanistici, alle strutture situate in abitazioni civili. Secondo la presidente dell’associazione, Chiara Pelagotti, si tratta di una modifica che potrebbe avere conseguenze economiche gravissime per le microimprese del settore.
“Questo cambiamento comporterà una revisione della rendita catastale, con un aumento esponenziale dei costi legati all’IMU e, in alcuni Comuni, anche della TARI. Un carico fiscale che rischia di mettere a repentaglio la sopravvivenza di molte attività” spiega la presidente Pelagotti.
Critiche al metodo e alle conseguenze del provvedimento
Oltre ai contenuti, ResCasa Toscana critica la mancanza di un confronto preventivo nella definizione dell’emendamento. “Dopo un percorso legislativo lungo e partecipato, culminato in un dialogo costruttivo tra la Giunta regionale, il Consiglio e i rappresentanti del settore, è inconcepibile che modifiche così rilevanti siano state introdotte senza consultazione all’ultimo minuto” sottolinea la presidente.
Un ulteriore elemento di preoccupazione riguarda la facoltà concessa ai Comuni capoluogo di limitare o proibire le locazioni turistiche, lasciando però un vuoto normativo per tutti gli altri territori. “È stato valutato l’impatto della norma? E cosa accadrebbe se il Governo decidesse di impugnarla davanti alla Corte Costituzionale?” si domanda Pelagotti.
Un impatto devastante sul settore produttivo
ResCasa Toscana riconosce le sfide dei capoluoghi nell’equilibrio tra residenzialità e ricettività turistica, ma ritiene che questa normativa possa compromettere irrimediabilmente l’intero comparto extralberghiero. “La retroattività del provvedimento potrebbe causare la chiusura di numerose attività, con la perdita di posti di lavoro e un crollo degli investimenti, soprattutto nei piccoli borghi” evidenzia Pelagotti.
Secondo l’associazione, il rischio è la trasformazione del settore ricettivo in un modello di pura rendita, con effetti negativi sull’occupazione e sullo sviluppo locale. “In molte aree, il turismo è l’unica fonte di crescita economica e occupazionale paragonabile, in termini proporzionali, a quella generata dagli hotel tradizionali” aggiunge la presidente.
Un appello al ripensamento della norma
Particolarmente contestata è l’applicazione retroattiva della norma, che penalizzerebbe chi ha già effettuato investimenti sulla base di business plan ora resi insostenibili. “Non è accettabile trattare una struttura come un hotel per fini catastali, senza però garantire gli stessi servizi previsti dalla direttiva pacchetti” sottolinea Pelagotti.
ResCasa Toscana chiede un ripensamento immediato dell’emendamento, ribadendo la disponibilità a collaborare per trovare soluzioni condivise. “È necessario risolvere queste contraddizioni e adottare misure che garantiscano la sopravvivenza di un settore strategico per l’economia regionale” conclude la presidente.
Il futuro del settore extralberghiero in Toscana è a rischio. Servono decisioni tempestive per salvaguardare imprese, lavoratori e territori.