La stagione sembrava iniziata nel migliore dei modi, con una raccolta abbondante di castagne e marroni sani e di alta qualità, capace di ridare speranza agli agricoltori dopo diverse annate difficili. Tuttavia, questa ritrovata fiducia è durata poco, in particolare per i castanicoltori del Mugello IGP, che hanno lanciato l’allarme per un problema improvviso e devastante: un’epidemia di marciume, una grave malattia fungina che compromette i frutti, rendendoli inadatti alla commercializzazione.
Questa calamità, alimentata da condizioni climatiche anomale – eccessive piogge, caldo fuori stagione e alta umidità registrati a fine ottobre – ha reso non commerciabile circa il 40% della produzione. I danni includono marroni non raccolti, invendibili o contestati dai commercianti, senza contare il pesante impatto sull’immagine dell’intera filiera. Secondo il Consorzio del Marrone IGP del Mugello, solo in questa area il danno si traduce in 6-7 mila quintali di prodotto perso e un mancato fatturato per le aziende pari ad almeno 2 milioni di euro.
Anche altre zone castanicole della Toscana, come il Monte Amiata, sono state colpite da questa emergenza. “Per molte aziende, situate principalmente in aree montane, si tratta di una perdita significativa – spiega Coldiretti Toscana – In particolare, l’Alto Mugello è stato già duramente provato dalle frane e dagli smottamenti del 2023, aggravando ulteriormente la situazione economica delle imprese, spesso a conduzione familiare, dove la castanicoltura rappresenta una fonte primaria di reddito”.
Coldiretti Toscana ha quindi richiesto alla Regione di attivare una procedura su Artea per consentire agli agricoltori di segnalare i danni subiti e avviare il processo di richiesta di risarcimenti per calamità naturali. La Regione Toscana ha accolto tempestivamente la richiesta, aprendo la procedura di segnalazione, necessaria per una successiva valutazione del Ministero. Le aziende colpite potranno presentare le loro segnalazioni entro il 24 gennaio 2025 sul portale di Artea.
La sinergia tra istituzioni e associazioni di categoria rappresenta un passo importante per sostenere un settore in difficoltà e garantire la sopravvivenza di un’attività vitale per molte famiglie nelle zone montane.