Pompei, una nuova app per monitoraggio e conservazione del sito archeologico

Pompei: Tecnologia digitale e intelligenza artificiale al servizio della tutela del patrimonio culturale.

Conservare l’immenso patrimonio di Pompei, una delle più importanti aree archeologiche del mondo, è una sfida che richiede soluzioni innovative. Grazie all’app sviluppata nell’ambito del progetto Open Pompeii, il Parco Archeologico di Pompei ha introdotto un sistema di monitoraggio continuo e partecipativo, destinato a rivoluzionare la gestione della manutenzione e della conservazione del sito.

Un sito archeologico unico e complesso

Pompei, estesa su un’area vasta e composta da oltre mille abitazioni e 13mila ambienti, è paragonabile ad altri siti complessi come Petra o Angkor. La gestione del suo stato di conservazione richiede strumenti avanzati, poiché solo il 5% degli ambienti è protetto dagli agenti atmosferici. La nuova app mira a fornire un quadro completo e aggiornato del sito, supportando interventi mirati e programmati per prevenire danni irreparabili.

Open Pompeii: il digitale per la tutela partecipata

L’app, sviluppata con la collaborazione di Visivalab e l’Università di Salerno, permette di raccogliere dati sullo stato di conservazione del sito, mappando elementi come pavimenti, muri, intonaci e arredi. Attraverso un monitoraggio interattivo, il personale del Parco – dai vigilanti ai tecnici – può segnalare in tempo reale eventuali criticità, come infiltrazioni d’acqua o vegetazione infestante.

Grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, il sistema è in grado di fornire una prima stima dei costi per gli interventi e di ottimizzare la pianificazione delle attività di manutenzione. “Connettiamo le tante ‘isole del sapere’ per rendere la tutela più efficiente e partecipativa,” ha spiegato il team del Parco.

Manutenzione programmata e intelligenza artificiale

La manutenzione preventiva è essenziale per affrontare i rischi legati al degrado e ai cambiamenti climatici. Il professor Luigi Petti, co-sviluppatore dell’approccio metodologico, ha evidenziato: “Ogni Euro speso per la manutenzione preventiva genera risparmi futuri significativi. Questo metodo diventerà sempre più cruciale negli anni a venire.”

Il progetto prevede anche un accordo quadro con operatori esterni, che eseguiranno interventi decisi sulla base dei dati raccolti dall’app. Il piano è stato finanziato con 12 milioni di euro di fondi di coesione, assegnati dal Governo italiano.

Il ruolo dei visitatori e il futuro del progetto

Il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel, ha sottolineato le potenzialità della connettività digitale: “In futuro, intendiamo coinvolgere anche i visitatori, che potranno diventare partner nella salvaguardia del sito, segnalando eventuali problematiche attraverso l’app.” Questo approccio rappresenta un nuovo paradigma nella conservazione del patrimonio culturale, combinando tecnologia, conoscenza e partecipazione collettiva.

Un modello replicabile

Se il progetto avrà successo, potrebbe essere esteso ad altri siti complessi in Italia e nel mondo, contribuendo alla tutela di un patrimonio culturale fragile ma fondamentale per le generazioni future. “La responsabilità di conservare Pompei è enorme: dobbiamo preservare non solo le grandi domus, ma anche le botteghe e le stalle più piccole,” ha concluso Zuchtriegel, ringraziando il Ministro della Cultura per il sostegno ricevuto.

Foto e approfondimenti al sito del Parco Archeologico di Pompei: www.pompeiisites.org
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