In audizione Beko conferma il piano con 1.935 esuberi

L'azienda: crollo della domanda di elettrodomestici in Europa e concorrenza cinese. I sindacati ribattono: piano commerciale, non industriale

beko fabriano

Beko conferma 1.935 esuberi negli stabilimenti italiani. Il piano di dismissioni è stato ribadito dal responsabile delle relazioni esterne, Maurizio David Sberna, nell’audizione in Commissione Attività produttive della Camera.

“L’obiettivo è far sì che qualunque attività che possa servire a mitigare questo impatto sicuramente andrà fatta”, è l’unica concessione dell’azienda turca. Ma solo se avrà “invarianza di impatto economico”, viene aggiunto. Perché il piano punta “ad arrestare una emorragia di perdite ormai insostenibile”.

Esuberi che riguarderanno principalmente gli stabilimenti di Siena, Comunanza (Ascoli Piceno) e Cassinetta (Varese). Tre fabbriche, viene ricordato, che perdono più di 50 milioni di perdite l’anno. In un quadro europeo che vede ormai saturo il mercato degli elettrodomestici, comunque invaso dai prodotti cinesi. Tanto che Beko stima di perdere in Europa solo nei grandi elettrodomestici 224 milioni di euro.

I sindacati, presenti in audizione, parlano di piano meramente commerciale, che non prevede alcuna prospettiva di rilancio o comunque di riposizionamento industriale. Di fronte al quale si chiede al Governo di intervenire.

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