Crisi Coin, al via il piano di risanamento: nessuna azione unilaterale dall’Azienda

Confronto aperto tra Coin, sindacati e Mimit. Obiettivo: tutelare i 1331 lavoratori e rilanciare l’azienda attraverso un piano industriale basato su tre pilastri.

Si è tenuto ieri il Tavolo di Crisi per il Gruppo Coin presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit). L’incontro, presieduto dal Ministro Adolfo Urso, ha visto la partecipazione dei rappresentanti dell’azienda, della Regione Veneto e delle organizzazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil.

L’obiettivo principale del confronto è stato quello di avviare una strategia condivisa per il risanamento e il rilancio dell’azienda, garantendo la tutela dei 1331 lavoratori impiegati dal Gruppo. Su richiesta del Ministero, Coin ha assunto l’impegno formale a non intraprendere azioni unilaterali, mantenendo aperto il dialogo con le parti sociali.

I tre pilastri del piano industriale

Il piano di rilancio illustrato da Coin si basa su tre pilastri fondamentali:

  1. Ottimizzazione dei punti vendita: miglior gestione degli spazi e delle risorse, con una razionalizzazione mirata alla massimizzazione della redditività dei negozi.
  2. Revisione del mix merceologico: ripensamento dell’offerta di prodotti per rispondere meglio alle esigenze del mercato e dei clienti.
  3. Miglioramento del servizio: potenziamento della presenza del personale negli store per garantire un servizio più efficiente e di qualità.

Questi interventi mirano a valorizzare l’attività del Gruppo e a renderlo più competitivo, anche in vista dell’ingresso di potenziali nuovi investitori, con cui sarebbero già in corso trattative attive. L’obiettivo è favorire la stabilità economica e garantire la continuità operativa dei negozi.

Impegni dell’azienda e ruolo del Mimit

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha chiesto e ottenuto dall’azienda l’impegno a non assumere decisioni unilaterali, come licenziamenti o chiusure di punti vendita, senza un confronto preventivo con le parti sociali. L’obiettivo è garantire un dialogo costante, con il monitoraggio diretto del Mimit.

Il tavolo di crisi resterà attivo presso il Ministero, ma sarà previsto anche un confronto periodico tra Coin e i sindacati in sede aziendale. La prossima riunione ufficiale è già stata convocata per il 4 febbraio 2025, una data cruciale per valutare i progressi fatti sul piano di risanamento e sulle trattative con gli investitori.

Prossimi passi e prospettive

La situazione di crisi di Coin ha acceso i riflettori sulla necessità di un piano di risanamento rapido e concreto. Il futuro dei 1331 dipendenti resta la priorità per il Ministero, che continuerà a svolgere un ruolo di garanzia e supervisione.

Il dialogo con possibili investitori rappresenta un segnale positivo, in quanto l’ingresso di nuovi capitali potrebbe accelerare il rilancio del Gruppo. Se le trattative andranno a buon fine, Coin potrebbe contare su risorse finanziarie aggiuntive per attuare le azioni previste dal piano industriale.

Foto MIMIT
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