Continua il braccio di ferro tra i lavoratori della Somi di Pescara e l’Enel, con i dipendenti in mobilitazione per il mancato pagamento degli stipendi di novembre e altre spettanze. Le proteste hanno bloccato la rotonda di accesso alla Romea, causando pesanti disagi al traffico e l’intervento di forze dell’ordine, tra cui polizia, carabinieri e vigili urbani.
Il presidio, iniziato davanti alla centrale Enel di Fusina, è giunto al suo terzo giorno senza alcuna soluzione concreta in vista. La tensione tra i lavoratori, circa 250, rimane alta, soprattutto tra i trasfertisti provenienti dal sud Italia, spesso impegnati con contratti a termine o missioni lavorative.
Somi in difficoltà economiche: interviene Enel
La Somi, azienda appaltatrice di Pescara, ha dichiarato difficoltà economiche, aggravando la situazione. Di fronte alla crisi, la committente Enel sta trattando con altre aziende appaltatrici per subentrare nella gestione e nel pagamento degli arretrati. Tuttavia, al momento non si registrano sviluppi concreti.
Un incontro potrebbe tenersi nelle prossime ore, ma il clima rimane acceso. Gli animi dei lavoratori si infiammano mentre attendono risposte concrete dopo settimane di incertezza economica.
Mobilitazioni ad oltranza
I manifestanti non mostrano segni di resa e sono determinati a proseguire con la protesta fino a quando non otterranno quanto loro dovuto. Il blocco stradale ha rappresentato un’escalation delle tensioni, dimostrando la disperazione dei lavoratori, molti dei quali contano su questi stipendi per sostenere le loro famiglie.
Le autorità locali, tra cui il prefetto di Venezia Darco Pellos, cercano una mediazione, ma finora i tentativi di dialogo non hanno prodotto risultati tangibili. Il caso evidenzia ancora una volta le difficoltà che possono emergere nella gestione degli appalti e i gravi effetti delle crisi aziendali sui lavoratori.