Verso l’armonizzazione normativa: attualmente, la diversità dei regimi di insolvenza nei 27 Stati membri rappresenta un ostacolo per gli investimenti transfrontalieri. L’armonizzazione delle norme è vista come un passo decisivo per rafforzare la competitività europea, riducendo le barriere normative e garantendo maggiore certezza agli investitori. Il Ministro Ungherese della Giustizia, Bence Tuzson, ha sottolineato che un quadro giuridico uniforme renderà l’UE più attrattiva per i capitali esteri.
I punti chiave della proposta
- Azioni revocatorie
Per tutelare i creditori, la direttiva propone norme minime a livello UE che consentano di contestare operazioni compiute dai debitori prima dell’apertura della procedura fallimentare. Queste azioni mirano a proteggere la massa fallimentare, evitando la rimozione illegittima di beni da parte del debitore. - Rintracciamento dei beni
Gli amministratori delle procedure di insolvenza avranno accesso ai registri centralizzati dei conti bancari e ai registri dei titolari effettivi in tutti gli Stati membri, indipendentemente dal paese di residenza. Questo migliorerà la trasparenza e l’efficienza delle procedure, facilitando il recupero di beni e garantendo una protezione adeguata ai creditori. - Obblighi degli amministratori
Per massimizzare il valore recuperato dai creditori, la proposta stabilisce che gli amministratori siano obbligati a richiedere l’apertura delle procedure di insolvenza entro tre mesi dalla constatazione delle difficoltà finanziarie dell’azienda. Gli Stati membri potranno adottare misure alternative, purché garantiscano un livello equivalente di tutela per i creditori. - Trasparenza delle procedure nazionali
Ogni Stato membro sarà tenuto a pubblicare una scheda informativa che illustri le principali caratteristiche della propria legislazione in materia di insolvenza. Questa misura mira a ridurre gli ostacoli pratici per gli investitori stranieri, favorendo un mercato più aperto e accessibile.
Prossime tappe
Le discussioni proseguiranno durante la presidenza polacca, con l’obiettivo di finalizzare il testo della direttiva. Una volta adottata, la nuova legislazione rappresenterà un punto di svolta per l’Unione dei mercati dei capitali, consolidando l’integrazione economica europea.