L’Intelligenza Artificiale (IA) non deve spaventare, ma essere considerata uno strumento per migliorare competitività e innovazione, soprattutto per le PMI. È questo il messaggio di Valentino Valentini, Viceministro delle Imprese e del Made in Italy, intervenuto al Digital SME Summit a Bruxelles.
L’evento, promosso dalla European Digital SME Alliance, si propone di delineare una leadership digitale europea basata sulle PMI innovative, che rappresentano il 99,9% delle imprese nell’Unione Europea.
PMI e IA: un rapporto complesso
Valentini ha sottolineato che la trasformazione digitale europea è in un momento critico, e le PMI devono integrarsi con le grandi aziende per sfruttare appieno le opportunità dell’IA. Tuttavia, solo l’8% delle imprese utilizza tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, mentre il 54% degli europei possiede competenze digitali di base.
Secondo il Viceministro, il completamento del Mercato Unico Digitale è fondamentale per permettere ai modelli di business digitali di crescere in tutta Europa. Inoltre, è necessario un approccio normativo equilibrato: regole eccessive rischiano di soffocare l’innovazione, creando un circolo vizioso in cui la regolamentazione ostacola l’adozione dell’IA, specialmente per le PMI con risorse limitate.
Il paradosso della regolamentazione
L’Artificial Intelligence Act dell’Ue è considerato un passo positivo, ma presenta un rischio: le imprese, in particolare le PMI, potrebbero trovarsi costrette a utilizzare strumenti basati sull’IA per conformarsi alle stesse normative sull’IA. Valentini ha definito questo scenario un paradosso, sottolineando come i requisiti documentali e di monitoraggio previsti dall’AI Act possano diventare una barriera per le PMI.
Valentini ha affermato che è essenziale che le norme siano armonizzate in tutti gli Stati membri per evitare frammentazioni che penalizzerebbero ulteriormente le imprese europee.
Strumenti e incentivi per la transizione digitale
Per sostenere le PMI, il governo italiano ha messo in campo diverse misure:
- Il programma Transizione 4.0 per incentivare l’adozione di tecnologie innovative.
- La collaborazione con 50 centri di competenza per il trasferimento tecnologico.
- Il Fondo Nazionale Innovazione, con oltre 1,7 miliardi di euro per supportare startup e investimenti nel ciclo vitale delle imprese.
Questi strumenti mirano a creare un ecosistema in cui PMI e grandi aziende possano collaborare, condividendo risorse e competenze per massimizzare il potenziale dell’IA.
Guardare al futuro senza paura
Valentini ha concluso il suo intervento sottolineando che il futuro risiede nell’abbracciare la digitalizzazione e l’IA come strumenti di democratizzazione tecnologica. Favorendo la collaborazione tra attori di diversa scala e affrontando le normative con equilibrio, è possibile trasformare la tecnologia in un ponte verso nuove opportunità, piuttosto che in una barriera per le imprese.