Secondo l’ultimo rapporto della Cgia di Mestre, la Puglia ha registrato 21mila occupati in più e oltre 31mila disoccupati in meno rispetto allo scorso anno, confermando un miglioramento significativo nel mercato del lavoro regionale. Gli occupati totali hanno superato quota 1 milione e 300mila, con un incremento del 3,7% rispetto al 2022. Questo dato rappresenta la terza miglior performance del Mezzogiorno, preceduta solo da Sicilia e Campania.
Riduzione della disoccupazione e criticità persistenti
Il calo della disoccupazione è ancora più marcato se si considera un periodo di due anni: la Puglia ha visto una riduzione di 35mila disoccupati, pari al 20,5%, il secondo miglior risultato a livello nazionale. Tuttavia, il rapporto evidenzia che gran parte dei nuovi posti di lavoro sono stati occupati da persone con più di 50 anni, che rappresentano l’83% degli assunti, confermando una tendenza già osservata a livello nazionale.
Un altro elemento critico riguarda l’occupazione femminile, che in Puglia si ferma al 35%, ben 18 punti percentuali sotto la media nazionale. Questo gap di genere rappresenta un ostacolo significativo per lo sviluppo inclusivo del mercato del lavoro regionale.
Settori in sofferenza: l’impatto della crisi dell’automotive
Nonostante i dati incoraggianti, alcune filiere produttive affrontano gravi difficoltà, in particolare il settore automotive. La crisi che sta colpendo Stellantis ha ripercussioni significative anche sugli stabilimenti pugliesi legati all’indotto, come il sito Marelli di Modugno, oltre che su altre società controllate dalla holding Exor, di proprietà della famiglia Agnelli. Tra queste, gli stabilimenti Iveco di Foggia e CNHi di Lecce, dove si teme per il futuro di circa 9mila lavoratori complessivamente.