Crisi metalmeccanica in Toscana: mobilitazione per il contratto nazionale e il futuro del settore

Fim, Fiom e Uilm lanciano una serie di scioperi regionali per chiedere risposte concrete a favore dei lavoratori metalmeccanici

metalmeccanica

Le segreterie regionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil, riunite ieri, hanno espresso forti preoccupazioni riguardo al mancato riscontro da parte delle imprese sulle richieste avanzate attraverso la piattaforma unitaria, approvata dai lavoratori, per il rinnovo del Contratto Nazionale dell’industria metalmeccanica.

Il settore metalmeccanico in Toscana, così come nel resto d’Italia, è attualmente alle prese con una serie di emergenze: dalle problematiche salariali alle gravi crisi industriali che stanno colpendo diversi comparti. La centralità del contratto nazionale rappresenta un punto di unione fondamentale per il mondo del lavoro, in particolare per quello metalmeccanico, e il suo rinnovo diventa cruciale per affrontare le difficoltà strutturali del settore.

In seguito al fallimento della trattativa per il rinnovo contrattuale, Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di intraprendere azioni di mobilitazione e lotta, per riportare al centro del dibattito pubblico e industriale le necessità del lavoro metalmeccanico, chiedendo investimenti mirati e politiche industriali a livello nazionale e regionale.

La crisi che sta attraversando il settore metalmeccanico toscano è visibile a tutti: dalla siderurgia di Piombino al comparto automotive, dalla cantieristica navale alla produzione di accessori metallici per la moda, fino al settore degli elettrodomestici. In tutti questi ambiti, l’azione coordinata di Fim, Fiom e Uilm si è rivelata decisiva per tutelare i posti di lavoro e per trovare soluzioni che possano garantire la sostenibilità del comparto.

Le organizzazioni sindacali considerano inaccettabili le posizioni di Federmeccanica e Assital, che non solo hanno messo in discussione il modello contrattuale, ma anche rifiutato aumenti salariali per i prossimi anni, senza alcuna tutela per il potere d’acquisto dei lavoratori. In aggiunta, le imprese non hanno preso in considerazione la proposta sindacale di ridurre l’orario di lavoro come misura per fronteggiare una crisi industriale che appare sempre più grave.

Per tutte queste ragioni, Fim, Fiom e Uilm della Toscana, nell’ambito dello sciopero nazionale di 8 ore, invitano a intensificare le assemblee informative nei luoghi di lavoro e ad avviare un’ulteriore mobilitazione, che include scioperi degli straordinari, blocco delle flessibilità e la programmazione di tre importanti iniziative interprovinciali, la cui forma sarà definita dalle strutture provinciali per garantire la massima partecipazione dei lavoratori.

Le tre giornate di sciopero e manifestazioni previste sono le seguenti:

  • 13 dicembre: Sciopero di 8 ore per le province di Siena e Arezzo, con iniziativa a Siena.
  • 18 dicembre: Sciopero di 8 ore per le province di Firenze, Prato e Pistoia, con iniziativa a Prato.
  • 10 gennaio: Sciopero di 8 ore per le province di Grosseto, Livorno, Pisa, Lucca e Massa Carrara, con iniziativa a Livorno.

Le segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm saranno presenti a tutte le manifestazioni per supportare la mobilitazione e rafforzare la voce dei lavoratori metalmeccanici toscani.

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