Nella serata di giovedì, il rappresentante legale della Bally Studio srl, parte del fondo di investimento californiano Regent LP, ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Lastra a Signa. Questa decisione arriva a pochi mesi dall’acquisizione dell’azienda da parte del fondo californiano, e si realizza senza l’impiego di ammortizzatori sociali per i dipendenti.
“Riteniamo che questa scelta, che giunge a seguito di scelte aziendali discutibili, sia inaccettabile e insostenibile. Bally Studio non è una semplice azienda contoterzista, ma un marchio rinomato che produce in proprio abbigliamento, borse e piccola pelletteria. La chiusura di uno dei suoi stabilimenti, quindi, non solo rappresenta un grave colpo per i 55 lavoratori coinvolti, ma per l’intero settore della pelletteria”.
“Come CGIL e Filcams, chiediamo l’immediata convocazione di un tavolo di crisi con la Regione Toscana, con l’obiettivo di annullare i licenziamenti e garantire l’utilizzo degli ammortizzatori sociali. Siamo fermamente contrari a queste soluzioni e chiediamo che la Regione sia al fianco dei lavoratori, ritenendo inaccettabili i licenziamenti come risposta alla crisi”.
“Il Governo nazionale, con il suo immobilismo, sta assumendo una grave responsabilità sociale, contribuendo a una situazione che rischia di trasformarsi in un disastro per migliaia di famiglie. Ribadiamo le nostre richieste: una politica industriale concreta, insieme a nuovi e adeguati ammortizzatori sociali, sono fondamentali per sostenere tutti i settori colpiti dalla crisi”.
“È essenziale che la filiera produttiva della pelletteria venga salvaguardata, partendo dalla protezione delle sue capacità produttive e impiantistiche. La chiusura di un altro stabilimento rappresenterebbe una perdita irreversibile per il territorio”.
“Alle associazioni datoriali, in particolare a Confindustria, chiediamo di assumere un ruolo di responsabilità, avviando un tavolo per gestire in modo strutturato le crisi aziendali. Rivolgiamo anche un appello ai principali brand del lusso presenti sul nostro territorio, affinché non seguano l’esempio di Bally Studio, ma piuttosto si facciano carico delle proprie responsabilità, collaborando con noi per trovare soluzioni sostenibili per i lavoratori”.
“Martedì prossimo si terrà un’assemblea in cui presenteremo azioni di protesta, supportate dai lavoratori delegati di tutto il distretto della pelletteria, per difendere i dipendenti della Bally Studio. Difenderemo con forza il distretto fiorentino, opponendoci a chi vuole che la crisi venga pagata dalle lavoratrici e dai lavoratori”.
“Invitiamo tutte le istituzioni e le forze politiche a prendere una posizione chiara e concreta, dimostrando da che parte stanno in questa battaglia per la giustizia sociale”.