Ieri, il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso soddisfazione per il calo del differenziale tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, che ha chiuso a 108,5 punti, segnando uno dei livelli più bassi degli ultimi anni. Durante un intervento a Roma, Giorgetti ha dichiarato che aveva puntato, all’inizio dell’anno, su uno spread a 110, l’unico 110 che gli piacesse. Ma ieri il Ministro si è ritenuto ancora più soddisfatto, perché il risultato è stato addirittura migliore. Ha incitato a continuiamo così, poichè la ritiene la strada giusta.
Un risultato importante per l’economia italiana. Lo spread sotto i 110 punti conferma la fiducia degli investitori nei titoli di Stato italiani, con un tasso di interesse dei Btp decennali inferiore al 3,2%. Questo rappresenta il livello più basso registrato dal 2021 e un segnale positivo per la sostenibilità del debito pubblico e la stabilità finanziaria del Paese.
Le strategie alla base del successo. Il calo dello spread è attribuibile a una combinazione di fattori:
- Politiche fiscali prudenti: il Governo ha mantenuto un approccio rigoroso per contenere il debito pubblico.
- Clima favorevole sui mercati: l’Italia ha beneficiato di una crescente fiducia da parte degli investitori internazionali, anche grazie a una riduzione dei rischi percepiti in Europa.
- Focus sulla crescita economica: l’esecutivo ha lavorato per implementare riforme strutturali e stimolare l’economia reale, riducendo l’impatto delle tensioni globali.
Prospettive future. Il risultato odierno rappresenta un punto di partenza per ulteriori miglioramenti. La riduzione dello spread significa minori costi di finanziamento per lo Stato, liberando risorse da destinare a investimenti e welfare. Giorgetti ha ribadito l’impegno del Governo a proseguire su questa linea per consolidare la stabilità economica e sostenere la crescita.