La produzione manifatturiera nel Veneto orientale ha chiuso il terzo trimestre del 2024 con un calo del 2,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, secondo i dati raccolti da Confindustria Veneto Est e Fondazione Nord Est. Nei primi nove mesi dell’anno, la contrazione complessiva è stata dello 0,9%, senza segnali concreti di ripresa all’orizzonte. Più della metà delle imprese (57,6%) prevede una stabilità produttiva fino a fine anno, mentre gli investimenti risultano in calo per il 28,2% delle aziende, penalizzati dall’incertezza normativa e dall’inefficacia delle misure di sostegno esistenti.
Contesto globale e sfide locali
La debolezza della produzione manifatturiera è attribuibile a diversi fattori internazionali e locali. La crisi del settore automotive, la fragilità economica della Germania, partner commerciale fondamentale, e i costi ancora elevati di energia e materie prime hanno contribuito a peggiorare il quadro economico. Le esportazioni, in particolare, hanno subito un calo del 2,3%, con una flessione maggiore nei mercati dell’Unione Europea (-2,6%).
Nonostante queste difficoltà, si registra un dato in controtendenza nel mercato del lavoro: l’occupazione è cresciuta dell’1,5% nel terzo trimestre e dello 0,9% nei primi nove mesi del 2024, dimostrando una certa resilienza in un contesto generale negativo.
La proposta di Confindustria Veneto Est
Paola Carron, Presidente di Confindustria Veneto Est, ha evidenziato la necessità di un intervento urgente da parte del Governo per rilanciare la crescita e stimolare gli investimenti. Carron propone una riduzione dell’aliquota IRES al 19% per le imprese che reinvestono almeno il 70% degli utili, come misura concreta per incentivare lo sviluppo economico.
Un ulteriore punto cruciale è rappresentato dalla Transizione 5.0, considerata una misura strategica ma ancora troppo complessa per essere attuata efficacemente. Carron ha ribadito l’importanza di semplificare il quadro normativo attraverso l’emendamento al Ddl Bilancio già annunciato dal Ministero: «È il momento di agire per dare il giusto impulso alla crescita economica e ridare fiducia alle imprese».