Benetton: la crisi persiste, nuove assemblee per i lavoratori

Sindacati e azienda puntano a incentivare le uscite volontarie con nuove misure economiche e di ricollocamento, ma il futuro rimane incerto

La crisi che ha colpito il Benetton Group non accenna a risolversi, portando i sindacati e l’azienda a un nuovo confronto. Dopo mesi di difficoltà finanziarie e un cambio al vertice, il gruppo tessile di Ponzano Veneto si trova ancora a fronteggiare sfide economiche significative. Con soli 40 lavoratori su 1.200 che hanno aderito finora al piano di uscite volontarie, gli sforzi per contenere i costi sembrano insufficienti per garantire il rilancio.

Nuovi incentivi per le uscite volontarie

Per incentivare un maggior numero di adesioni, il nuovo accordo tra azienda e sindacati introduce bonus fino a 70mila euro, calcolati in base all’anzianità di servizio. Questo piano, che scadrà il 15 gennaio, mira a facilitare le uscite volontarie dei dipendenti, offrendo anche percorsi di ricollocazione professionale. Tra le proposte figura l’impiego temporaneo, fino a un anno, tramite agenzie di lavoro interinale, con spese coperte dal gruppo Benetton.

Tuttavia, i sindacati restano preoccupati per la sostenibilità dell’azienda e per le possibili ripercussioni sull’occupazione futura. Gli incentivi economici e i percorsi alternativi rappresentano solo una parte delle soluzioni necessarie a fronteggiare la crisi.

Un quadro critico

Il clima di incertezza ha caratterizzato tutto il 2023 per Benetton, con momenti di tensione culminati nella firma dell’accordo sindacale dello scorso luglio. Questo accordo, basato su meccanismi di solidarietà e inizialmente valido fino al 28 febbraio 2024, non ha prodotto i risultati sperati, lasciando irrisolti molti problemi strutturali.

La riduzione dei costi rimane una priorità assoluta per l’azienda, ma i numeri attuali rendono evidente la necessità di strategie più incisive per garantire la stabilità. Le assemblee previste nei prossimi giorni saranno decisive per definire le prossime mosse, ma il futuro del gruppo e dei suoi dipendenti resta incerto.

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