Cassa integrazione per la Ceramica Dolomite: cresce l’incertezza per i lavoratori

Il futuro dello stabilimento di Trichiana è a rischio mentre la crisi della domanda mette in difficoltà l'intero comparto industriale

La Ceramica Dolomite di Trichiana, situata nel comune di Borgo Valbelluna (Belluno), ha avviato il 2 dicembre la cassa integrazione ordinaria per i suoi 350 dipendenti, che proseguirà per 13 settimane. La situazione preoccupa i lavoratori, già alle prese con l’incertezza di un piano di rilancio che fatica a decollare, nonostante il supporto di imprenditori locali. La prospettiva più critica è la chiusura dello stabilimento per un intero mese, da metà dicembre a metà gennaio, un’ipotesi che amplifica i timori di un possibile stop produttivo prolungato.

La crisi della domanda frena la ripresa

La difficoltà principale per l’azienda è il crollo della domanda di mercato, nonostante gli sforzi per adattare la produzione alle nuove esigenze del settore. Questo scenario segue un periodo turbolento iniziato tre anni fa, quando il precedente proprietario, Ideal Standard, annunciò l’intenzione di delocalizzare le attività. Gli investimenti realizzati non sono stati sufficienti a invertire la rotta, lasciando lo stabilimento esposto a gravi incertezze.

Un incontro cruciale con la Regione Veneto

Le sorti della Ceramica Dolomite saranno al centro di un nuovo incontro tra sindacati e Regione Veneto, fissato per mercoledì 11 dicembre. L’obiettivo sarà valutare soluzioni per preservare l’occupazione e garantire un futuro all’azienda, ma il contesto economico non favorisce ottimismo. L’intero Bellunese vive un momento delicato, segnato da crisi profonde in diversi settori industriali, che rendono ancora più complesso trovare risposte concrete.

Belluno: record di ore di cassa integrazione nel 2024

La provincia di Belluno detiene il triste primato per il numero di ore di cassa integrazione autorizzate nel periodo gennaio-settembre 2024. La fragilità del tessuto produttivo locale, caratterizzato da poche aziende e settori chiave in crisi, contribuisce a questo dato allarmante. Tra i comparti più colpiti, l’occhialeria e la componentistica legata all’automotive sono in ginocchio, con una crisi che ha coinvolto anche grandi gruppi come Stellantis, recentemente segnato dalle dimissioni dell’amministratore delegato Carlos Tavares.

Un quadro preoccupante per l’industria locale

Il caso della Ceramica Dolomite non è isolato ma si inserisce in una crisi più ampia che investe l’intero Bellunese. La difficoltà a rilanciare aziende strategiche per l’economia del territorio rischia di avere ripercussioni significative sull’occupazione e sul futuro industriale della zona. L’incontro con la Regione potrebbe rappresentare un momento di svolta, ma le sfide restano enormi.

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