Il golden power del Governo è la carta alla quale si affida la comunità marchigiana per salvare lo stabilimento Beko di Comunanza e l’indotto. Quella fabbrica da cui sabato 7 dicembre partirà la manifestazione, in attesa dell’incontro del 10 dicembre al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Quello nel quale si confida che il ministro Urso comunichi a sindacati e Istituzioni la scelta del Governo di usare i suoi poteri per bloccare il piano di dismissioni annunciato dal gruppo turco, con 2mila esuberi negli stabilimenti presenti in tre regioni.
Di questo si è parlato nell’incontro di Comunanza, al quale hanno partecipato, insieme alle istituzioni regionali e locali e ai sindacati, anche sessanta sindaci di tre province, a dimostrazione di come la chiusura avrebbe risvolti drammatici per un ampio territorio.
La sottosegretaria all’Economia Lucia Albano ha ricordato l’impego del Governo per scongiurare chiusure che in altri Paesi Beko ha effettuato senza trattative. “Non possiamo permetterci di ridurre la capacità produttiva né di perdere un elemento cruciale della nostra industria manifatturiera” ha detto il governatore Acquaroli. Ma tra i dipendenti inizia a regnare lo sconforto.