Sono migliaia i pastori sardi che, a partire dagli anni Sessanta, hanno lasciato la loro terra per trasferirsi in Toscana, portando con sé greggi e tradizioni. Questo fenomeno di migrazione ha segnato profondamente il panorama agricolo e caseario della regione ospitante. È proprio a questa speciale “transumanza” che è stata dedicata un’importante iniziativa, che ha messo al centro i sapori della Sardegna in un dialogo con la tradizione enogastronomica toscana.
Promossa da Confcommercio Fipe Sardegna, in collaborazione con Confcommercio Toscana e con il supporto della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano, l’evento si è svolto tra Firenze e Arezzo e ha avuto come obiettivo il rafforzamento delle relazioni commerciali e culturali tra le due regioni.
Il programma ha preso il via il 28 novembre con un gemellaggio ai fornelli: dieci chef sardi hanno collaborato con nove ristoranti toscani per proporre piatti che celebrano l’unione di due tradizioni culinarie. Il giorno successivo, nella sede della Regione Toscana, si è tenuto un convegno incentrato sulla valorizzazione dei legami tra Sardegna e Toscana attraverso il cibo e le tradizioni pastorali.
Un racconto di saperi e sapori
Il convegno è stato aperto da rappresentanti istituzionali e delle Camere di Commercio di entrambe le regioni, come Bernard Dika, portavoce della presidenza della Regione Toscana, e Massimo Guasconi, presidente di Unioncamere Toscana. Durante l’evento, il trailer del documentario Transumanze di Andrea Mura ha introdotto il tema del viaggio e dell’incontro culturale attraverso il cibo. Inoltre, il giornalista Giuseppe Carrus ha approfondito l’importanza della pasta sarda, come le lorighitas e la fregola, nella promozione dell’identità locale.
Il cibo come linguaggio universale
“Il cibo è cultura e unisce i popoli” ha affermato Aldo Cursano, presidente di Confcommercio Toscana. “Questo gemellaggio celebra l’antica tradizione della transumanza, non solo come spostamento fisico, ma come viaggio culturale capace di connettere due territori ricchi di storia e sapori”.
Anche Emanuele Frongia, presidente di Fipe Sardegna, ha sottolineato il valore simbolico di questo progetto: “La Toscana ci ha accolti in passato e oggi rinnova questa ospitalità. Per noi sardi, la transumanza è stata un’opportunità per portare il nostro know-how e costruire nuove radici, mantenendo vive le tradizioni enogastronomiche”.
Un futuro di collaborazione
La chiusura dell’evento ha visto un momento di convivialità con la degustazione di vini e prodotti tipici sardi, simbolo di una sinergia destinata a durare nel tempo. Come ha sottolineato Cristiano Erriu, segretario generale della Camera di Commercio di Cagliari-Oristano, “Questo progetto non è solo un incontro di sapori, ma una promessa di collaborazione, uno sguardo al futuro con l’orgoglio di chi sa che il buon cibo è un ponte tra culture“.
Con iniziative come questa, la tradizione della transumanza si rinnova, dimostrando che anche le radici più profonde possono dare vita a nuovi percorsi di crescita e sviluppo condiviso.