“Salviamo le razze suine autoctone italiane”, l’appello al ministro e al commissario Psa

Il messaggio da Cagli, dove dal 25 al 27 aprile torna "Distinti Salumi"

razza suina Psa

“Salviamo le razze suine autoctone italiane”, l’allevamento estensivo e di piccola scala. E’ l’appello, in difesa di un patrimonio del nostro Paese che rischia di scomparire, che Slow Food Italia indirizza al commissario straordinario alla peste suina africana (Psa), Giovanni Filippini, e al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.

Da tre anni la peste suina africana si allarga in Italia. Il contagio si diffonde anche negli allevamenti di suini domestici e gli animali macellati si contano ormai a decine e decine di migliaia. I numeri già di per sé sono impressionanti, ma è in atto anche un dramma che passa totalmente sotto silenzio. Molti piccoli allevamenti estensivi e semi-estensivi sono stati costretti a macellare i loro animali, e altri stanno valutando di chiudere del tutto le loro aziende. Ma c’è un aspetto grave in questa vicenda: rischiamo di perdere le razze suine autoctone strettamente collegate alle migliori produzioni norcine italiane.

Psa, gli ultimi casi
Il report

L’occasione per lanciare l’appello di Slow Food Italia è la presentazione della manifestazione “Distinti Salumi”, che tornerà a Cagli dal 25 al 27 aprile. La manifestazione, realizzata in collaborazione con Slow Food Italia e Slow Food Marche, celebra la migliore norcineria artigianale italiana. Una tre giorni di Laboratori del Gusto, incontri, conferenze e un mercato per portare nella cittadina marchigiana i più grandi interpreti dell’artigianato norcino nazionale, i custodi delle razze locali italiane e gli allevatori estensivi e di piccola scala.

Per presentarla, la Città di Cagli, Slow Food Italia e Slow Food Marche hanno organizzato l’ “Anteprima Distinti Salumi Preservare biodiversità per un futuro di qualità”,  una conferenza con degustazione a cui hanno partecipato norcini e allevatori di razze autoctone italiane. Tra questi, una rappresentanza dei Presìdi Slow Food, il progetto che in Italia tutela e promuove 40 salumi tradizionali e 4 razze suine autoctone, coinvolgendo oltre un centinaio di norcini e allevatori. Da qui è stato lanciato l’appello al commissario Filippini e al ministro Lollobrigida.

Anteprima Distinti Salumi – che ha visto la partecipazione di Giacomo Rossi, consigliere della Regione Marche – ha quindi voluto accendere un riflettore su un tema molto sentito dagli allevatori di razze suine locali e dai norcini italiani che, proprio sulla qualità delle carni, basano il loro mestiere.

L’evento torna a Cagli, dopo 10 anni dall’ultima edizione, nel 2014, per riportare nella cittadina marchigiana spunti di riflessione sul settore della norcineria e dell’allevamento, sulla tutela delle identità locali legate alle tradizioni alimentari, sulla riqualificazione delle aree montane. Lo fa grazie alla presenza di esperti, ricercatori, istituzioni, allevatori e produttori, in un territorio privilegiato, dove l’allevamento semibrado e al pascolo di suini, ma anche di bovini, ovini ed equini, è una realtà importante.

“Con Anteprima Distinti Salumi si riattiva la collaborazione tra Città di Cagli e Slow Food Italia. Assieme, partendo dalle nostre radici, dai valori più tradizionali della regione, vogliamo riprendere quell’ambizioso cammino di valorizzazione del nostro patrimonio gastronomico. Un patrimonio genuino che rende unici i nostri territori” ha sottolineato Alberto Alessandri, sindaco della Città di Cagli.

“Il patrimonio gastronomico del nostro Paese è fondato sulla sua grande biodiversità: di vegetali e di razze animali allevate, ma anche di saperi, pratiche e competenze, conservati e tramandati per secoli – ha dichiarato Federico Varazi, vicepresidente di Slow Food Italia -. Saperi che nel tempo si sono adattati e contaminati, preservando una norcineria artigianale frutto del lavoro di tanti piccoli allevamenti estensivi e semi estensivi, in zone dove spesso costituiscono le poche attività produttive possibili. Difficile conservare questa ricchezza senza gli ingredienti che ne garantiscono la qualità, ovvero le decine di razze locali – non solo suine – allevate in contesti naturali, dove gli animali crescono secondo il rispetto dei loro bisogni etologici. Questo patrimonio, alla base della fama internazionale dei salumi italiani, è fortemente a rischio a causa della gestione sanitaria indifferenziata della Peste Suina Africana. Per questo, da Cagli, lanciamo un appello per salvare le ultime razze autoctone suine del nostro paese e per tutelare l’allevamento estensivo, ovvero gli elementi che stanno alla base della fama di cui gode la norcineria italiana in tutto il mondo”.

“La ricchezza della norcineria italiana affonda le sue radici nella straordinaria biodiversità del nostro territorio e nei saper fare artigianali profondamente legati alle comunità e ai luoghi che li hanno originati – ha evidenziato Vincenzo Maidani, presidente di Slow Food Marche -. Per preservare questa eredità e mantenerla viva occorre puntare su filiere sostenibili, che valorizzino le razze locali e i processi produttivi di qualità. Ma questo non basta. È cruciale costruire reti solide tra produttori, allevatori e trasformatori, favorendo un sistema collaborativo che possa far emergere il valore presente nei territori storicamente legati a queste pratiche. Al contempo, dobbiamo consentire a tutti l’accesso a percorsi che educhino al gusto e che consentano ai consumatori di fare scelte consapevoli, aiutandoli a riconoscere la qualità e a prediligere prodotti che rispettano il gusto, la salute, l’ambiente e il lavoro di chi, con passione custodisce questi paesaggi”.

 

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