L’adattamento ai cambiamenti climatici è ormai una priorità globale e coinvolge direttamente il settore agricolo, che si trova a dover affrontare sfide sempre più complesse. L’Unione Europea risponde a questa esigenza con l’AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation System), un sistema che mira a diffondere conoscenza e innovazione in agricoltura, rendendole accessibili alle imprese, incluse quelle di dimensioni minori. In Italia, la Regione Veneto, attraverso l’ente Veneto Agricoltura con sede a Legnaro (Padova), ha assunto un ruolo di primo piano a livello nazionale, investendo circa 30 milioni di euro per sostenere progetti strategici e innovativi.
Agricoltura e clima: una connessione critica
La crisi climatica non è più un tema astratto, ma una realtà che incide direttamente sui sistemi agricoli e sull’approvvigionamento alimentare globale. Le cronache recenti evidenziano come l’Italia sia particolarmente vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico, tra siccità, alluvioni e temperature estreme. A ciò si aggiungono problematiche globali come la fame e la malnutrizione, che, nonostante i progressi tecnologici, continuano a colpire milioni di persone.
Il fallimento dell’ultima conferenza mondiale sull’ambiente, tenutasi a Baku, ha evidenziato la mancanza di una consapevolezza diffusa e di strategie condivise per affrontare tali problemi. È indispensabile, quindi, promuovere l’adozione di innovazioni certificate ed economicamente sostenibili, che possano supportare le imprese agricole e migliorare la resilienza del settore.
AKIS: una risposta concreta
L’AKIS rappresenta un modello innovativo e collaborativo, progettato per mettere in connessione le conoscenze scientifiche con le esigenze operative delle imprese agricole. La Regione Veneto, con il supporto di Veneto Agricoltura, ha assunto il ruolo di avamposto operativo per tradurre le linee guida europee in azioni concrete a livello locale. I progetti finanziati mirano a sviluppare soluzioni tecnologiche avanzate, migliorare le pratiche agricole e rendere più sostenibile la produzione alimentare.
Grazie a questo sistema, l’Unione Europea punta a ridurre il divario tecnologico tra le grandi e piccole imprese, promuovendo un’agricoltura più inclusiva e innovativa. Tra gli obiettivi principali figurano la riduzione dei costi delle innovazioni e la loro diffusione capillare, per consentire anche alle realtà più piccole di adattarsi ai nuovi scenari climatici e di mercato.
Cibo artificiale e sfide future
Tra le prospettive future, il cibo artificiale emerge come una possibile risposta alle difficoltà di approvvigionamento. Per le fasce più deboli della popolazione, però, il rischio di esclusione alimentare resta alto, specialmente in un contesto economico incerto. È essenziale che le innovazioni in campo agricolo e alimentare siano accompagnate da politiche sociali e di inclusione, per garantire a tutti l’accesso a un’alimentazione adeguata.
In un mondo dove conflitti, crisi economiche e cambiamenti climatici si intrecciano, la sicurezza alimentare non può più essere data per scontata. Solo attraverso un approccio sistemico e collaborativo sarà possibile affrontare queste sfide, garantendo un futuro sostenibile per l’agricoltura e la popolazione globale.