Il settore dei call center in Italia rappresenta una realtà economica di grande rilievo, con un fatturato annuale di 3 miliardi di euro. Tra le regioni italiane, il Sud si conferma leader, accogliendo quasi la metà delle imprese (49%) e oltre la metà degli operatori (55%). Questo quadro emerge dalla prima ricerca nazionale sui call center, condotta da EconLab, Istituto Tagliacarne e CF Applied Economics, su commissione del centro studi Ebincall, e presentata al Senato.
La distribuzione geografica del settore
Napoli e Roma guidano la classifica delle province con il maggior numero di call center, mentre la Puglia si distingue come la regione con più addetti (8.458, pari al 14% del totale). Seguono la Lombardia con 8.315 lavoratori (14%), la Sicilia con 7.615 (13%), il Lazio con 7.404 (12%) e la Calabria con 5.941 (10%). Questi numeri sottolineano il peso significativo del Mezzogiorno in questo comparto, spesso associato a impieghi accessibili e di importanza strategica per molte aziende.
Chi sono gli operatori
La ricerca evidenzia che la maggioranza dei lavoratori (71%) ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni. Per quanto riguarda il livello di istruzione, il 66% possiede un diploma, mentre il 23% ha conseguito una laurea. Dei circa 80.000 addetti totali, 57.000 sono lavoratori subordinati e 21.000 collaboratori, una suddivisione che riflette la diversità dei contratti applicati nel settore.
Una reputazione da rivalutare
Leonardo Papagni, presidente del centro studi Ebincall, ha sottolineato l’importanza di cambiare la percezione pubblica dei call center, spesso associati a pratiche illegali come le chiamate anonime. “La maggior parte dei call center sono aziende serie, che creano ricchezza e lavoro per migliaia di persone”, ha affermato Papagni, evidenziando come questa ricerca rappresenti il primo passo verso una comprensione più approfondita del settore.
Un settore chiave per l’economia
Con oltre 2.000 aziende distribuite su tutto il territorio nazionale, i call center sono un pilastro dell’economia italiana, garantendo opportunità di lavoro soprattutto nelle regioni meno industrializzate. Il loro ruolo si estende ben oltre la semplice gestione di chiamate, includendo servizi avanzati che supportano le attività di aziende in numerosi settori.