L’offerta pubblica di scambio (Ops) presentata a sorpresa da Unicredit su Banca Bpm ha acceso il risiko bancario in Europa. Offerte agli azionisti Bpm 0,175 azioni di nuova emissione Unicredit per ogni titolo posseduto per 6,657 euro ad azione. Con un premio del 14,6% rispetto alla data del 6 novembre, quando Bpm ha presentato l’offerta per acquistare l’asset manager Anima Holding per 1,6 miliardi, prima dell’acquisto del 5% del Monte dei Paschi di Siena. Un istituto, quest’ultimo, sul quale Unicredit non avrebbe ambizioni.
L’operazione è quella di rafforzare la presenza di Unicredit nel nord Italia e di creare uno dei principali poli bancari europei. Sommando i quattro valori di Borsa (Unicredit, Banco Bpm, Mps e Anima Holding) si arriverebbe a 82 miliardi. Il tutto entro giugno 2025, con una scalata minima al 66,67% del capitale di Banco Bpm.
Come era nella previsioni, il Cda di Banco Bpm, già programmato per oggi (martedì) ha acquisito l’informazione sull’Ops Unicredit come “ostile”, in quanto non concordata. Una valutazione scontata, nel “lessico” finanziario.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva confermato che l’Ops era stata comunicata “ma non concordata con il Governo”, che per ora sospende il giudizio in attesa della proposta per le autorizzazioni, ricordando la possibilità di attivare la Golden Power.