L’olio di Puglia celebra un traguardo straordinario: nel primo semestre del 2024 le esportazioni sono cresciute del 60%, segnando un record storico per il settore. Questo risultato, sottolineato da Coldiretti Puglia e Unaprol sulla base dei dati Istat, è stato reso noto durante la Giornata mondiale dell’Ulivo, promossa dall’Unesco. La crescita è attribuita alla crescente attenzione verso prodotti certificati 100% italiani, una scelta che negli ultimi anni ha rafforzato il valore delle etichette di qualità.
Il successo dell’olio pugliese
La Puglia, con i suoi oltre 60 milioni di ulivi, rappresenta una delle aree più produttive al mondo. Ben 5 oli DOP e un IGP, l’Olio di Puglia, contribuiscono a rafforzare il prestigio di questa regione, che produce quasi il 32% dell’olio italiano e l’8% di quello comunitario. Questo successo è frutto di una crescente consapevolezza da parte dei consumatori, che premiano la trasparenza e la tracciabilità del prodotto. Secondo Coldiretti e Unaprol, anche in annate difficili, l’olio extravergine Made in Italy ha mantenuto alti i consumi, dimostrando l’importanza della qualità per i mercati nazionali e internazionali.
Le sfide del settore
Nonostante i numeri positivi, il comparto olivicolo pugliese affronta importanti difficoltà. Tra queste spiccano le speculazioni sui prezzi all’origine e l’aumento delle importazioni da paesi come Spagna, Tunisia e Turchia. David Granieri, Vice Presidente Coldiretti, denuncia i rischi di un gioco al ribasso che penalizza produttori e frantoi, sottolineando la necessità di prezzi equi per garantire la qualità e il futuro del settore.
Un altro problema cruciale è rappresentato dalla Xylella, il batterio che ha già colpito oltre 21 milioni di piante in Italia. Per contrastare questa minaccia, è fondamentale rafforzare la ricerca e promuovere interventi mirati, come il reimpianto di varietà resistenti e l’innesto di ulivi con il leccino. Coldiretti Puglia e Unaprol, in collaborazione con Cai Consorzi Agrari d’Italia, hanno istituito un Polo antixylella, un’iniziativa volta a supportare gli olivicoltori nella realizzazione di nuovi impianti e a difendere un patrimonio storico e paesaggistico di valore inestimabile.
Tutela e valorizzazione del prodotto
Il sistema di etichettatura “a semaforo”, adottato da alcuni paesi europei, rappresenta un ulteriore ostacolo per l’olio extravergine italiano, etichettato talvolta in modo penalizzante. Coldiretti Puglia invita a contrastare queste misure, promuovendo al contempo la cultura dell’olio extravergine tra i consumatori, sempre più interessati a comprendere le caratteristiche di questo prodotto simbolo della Dieta Mediterranea.
Con un valore complessivo di 1 miliardo di euro, l’olivicoltura pugliese è una risorsa fondamentale non solo per l’economia, ma anche per il turismo e l’ambiente. La piana degli ulivi monumentali, con il maggior numero di piante plurisecolari al mondo, è un tesoro da preservare. Grazie all’impegno di enti e produttori, l’olio pugliese punta a consolidare il proprio successo sui mercati internazionali, superando sfide vecchie e nuove per mantenere intatta la sua eccellenza.