Crisi industriali a Fabriano, CNA invoca un tavolo di confronto tra imprese e istituzioni

Il direttore della CNA, Massimiliano Santini e il segretario cittadino, Marco Silvi: servono azioni per favorire l'autoimprenditorialità

Cna

Fabriano, storico polo industriale, sta vivendo una nuova fase critica legata alla crisi del suo settore produttivo. E le vertenze Beko Europe e Fedrigoni evidenziano la necessità di un cambio di passo radicale per la sopravvivenza economica e sociale dell’area interna della provincia di Ancona.

La CNA, che già nel 2008 aveva sollevato preoccupazioni riguardo l’evoluzione del tessuto industriale della città, oggi ribadisce con forza che, senza un percorso condiviso tra pubblico e privato per ridisegnare l’economia locale, le ricadute economiche e sociali saranno pesanti e difficilmente gestibili dagli attori locali.

“La CNA è estremamente preoccupata per il futuro di Fabriano” dichiarano il direttore della CNA, Massimiliano Santini e il segretario cittadino, Marco Silvi. “Abbiamo da tempo denunciato la necessità di un piano strategico per il rilancio della città e della sua industria – proseguono – ma oggi siamo di fronte a una situazione che rischia di diventare irreversibile. Senza un cambio di passo, le conseguenze in termini di occupazione e benessere sociale saranno devastanti”.

Nel corso degli anni, la CNA ha svolto un ruolo fondamentale nel supportare le attività locali, aiutandole a liberarsi dalle maglie di un “terzismo spinto” e incentivando la costruzione di una propria identità aziendale. In un momento di grande difficoltà, l’associazione ha promosso la diversificazione della produzione, spingendo le imprese a esplorare nuovi filoni di mercato, affini ma redditizi, come la lavorazione della carta e dei metalli.

“Le nostre imprese – ricordano ancora – hanno una tradizione e una competenza che rappresentano un valore inestimabile”, continuano Santini e Silvi. “La capacità di lavorare la carta e i metalli con produzioni di massa è stata, in passato, un punto di forza per Fabriano e, ancora oggi, costituisce una dote che possiamo sfruttare per la nascita di nuove esperienze imprenditoriali. L’auspicio è che, attraverso la gemmazione e l’emulazione, possano sorgere nuove attività che contribuiscano a diversificare il nostro panorama industriale”.

Con questo spirito la CNA, consapevole della gravità della situazione, rinnova il suo appello per un intervento strutturato che possa mitigare gli effetti devastanti di queste perdite occupazionali.
“È fondamentale promuovere incentivi per chi decide di avviare nuove imprese e, al contempo, sostenere la formazione e l’integrazione delle risorse umane che rischiano di rimanere fuori dal mercato del lavoro”, suggeriscono il direttore e il segretario. Che propongono la creazione di un vero e proprio ecosistema favorevole per le nuove imprese, con agevolazioni fiscali, formazione continua e incentivi per l’innovazione. “Solo con un impegno concreto e un piano strategico che coinvolga tutti gli attori del territorio – affermano infatti Santini e Silvi – è possibile rispondere alle sfide di un mercato globale e restituire a Fabriano una prospettiva di crescita”.

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