In Trentino Alto Adige il 2024 segna un bilancio tragico per la sicurezza sul lavoro, con 21 incidenti mortali, 10 in Trentino e 11 in Alto Adige. Il totale degli infortuni sul lavoro supera le 15.000 unità, dimostrando come la prevenzione e il rispetto delle norme restino ancora insufficienti.
Dati e analisi: la prevenzione come urgenza
Secondo il presidente dei periti trentini, Gabriele Cassietti, non si può parlare solo di “incidenti”. La maggior parte delle tragedie sarebbe evitabile, con una maggiore attenzione alla prevenzione e all’applicazione delle regole di sicurezza. Questa affermazione sottolinea una carenza sistemica che coinvolge formazione, supervisione e cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro.
Formazione e testimonianze: un messaggio ai giovani
Per sensibilizzare le nuove generazioni, i periti di Trento hanno organizzato incontri con gli studenti degli istituti professionali, spesso coinvolti già durante l’alternanza scuola-lavoro. Durante questi eventi, sono emerse testimonianze toccanti sui rischi affrontati dai giovani lavoratori, portando alla luce situazioni che possono degenerare in veri e propri drammi.
Tra gli interventi più significativi, quello di Renato Gasperi, sopravvissuto a una caduta da un ponteggio di 10 metri nel 1985. Gasperi ha raccontato come la sua esperienza lo abbia segnato profondamente, ma anche motivato a condividere un messaggio di prevenzione e consapevolezza. “Dietro ogni numero ci sono vite umane,” ha ricordato Gasperi, sottolineando l’importanza di una cultura della sicurezza.
Gli infortuni: non solo statistiche
I numeri raccontano una realtà drammatica, ma dietro le cifre ci sono storie di sofferenza e perdita. Ogni vittima è un lavoratore, una persona che lascia un vuoto in famiglia e nella comunità. La sicurezza sul lavoro non deve essere solo uno slogan, ma un impegno concreto per aziende, istituzioni e lavoratori.
La prevenzione passa anche attraverso una maggiore consapevolezza dei diritti e dei doveri. Rafforzare i controlli, investire nella formazione e nella tecnologia, e garantire il rispetto delle normative devono essere le priorità per arginare questa piaga.