Ministero del Lavoro: Contratti di produttività, oltre 18mila attivi e in crescita

Tassazione agevolata e misure di welfare spingono l’adozione di nuovi accordi aziendali e territoriali.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali registra 18.506 contratti di produttività attivi al 15 novembre 2024, con un incremento di 2.484 rispetto allo stesso periodo del 2023. Questo dato conferma il costante aumento di accordi che prevedono premi di produttività per i lavoratori, sostenuti da una tassazione agevolata introdotta nel 2023 e confermata per il 2024.

La spinta della tassazione agevolata

La possibilità di applicare un’aliquota del 5% sui premi di produttività ha incentivato l’adozione di nuovi contratti. Introdotta dalla legge n. 197/2022 e confermata dalla legge di bilancio n. 213/2023, questa misura si applica agli importi corrisposti ai lavoratori in base agli obiettivi raggiunti. Solo nei primi 15 giorni di novembre sono stati depositati 258 nuovi contratti, contribuendo a un totale di 11.306 nuovi accordi da gennaio 2024.

Beneficiari e premi medi

I contratti attivi coinvolgono oltre 5 milioni di lavoratori (5.027.970), che ricevono un importo annuo medio di 1.511,14 euro. I premi sono legati a obiettivi di produttività (14.934 contratti), redditività (11.803), qualità (9.319) e, in alcuni casi, includono piani di partecipazione (1.681) o misure di welfare aziendale (11.165).

Contratti aziendali e territoriali

Sebbene i contratti aziendali rappresentino la maggior parte del totale (14.699), i contratti territoriali hanno registrato la crescita più significativa, con un +30,1% rispetto al 2023, contro il +14,4% dei contratti aziendali.

Distribuzione per dimensione aziendale

Le aziende con meno di 50 dipendenti rappresentano il 48% dei contratti attivi. La quota restante è suddivisa tra imprese con almeno 100 dipendenti (37%) e quelle di dimensioni intermedie, con 50-99 dipendenti (15%).

Un modello in evoluzione

I contratti di produttività rappresentano uno strumento sempre più utilizzato per incentivare i lavoratori, promuovere il raggiungimento di obiettivi aziendali e migliorare il welfare interno. La crescita dei contratti territoriali segnala inoltre un aumento delle iniziative condivise a livello locale, capaci di coinvolgere più aziende in un’ottica di collaborazione e sviluppo sostenibile.

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