Secondo le dichiarazioni dei sindacati Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil, i licenziamenti coinvolgeranno 120 dipendenti a Villasanta e 40 a Quero, inclusi 40 contratti in somministrazione. “Una soluzione inaccettabile”, hanno affermato, denunciando le pesanti ripercussioni che questa scelta avrà sui lavoratori, sulle loro famiglie e sul tessuto economico-sociale locale.
Le motivazioni dell’azienda e la reazione sindacale
La direzione aziendale ha giustificato questa decisione con difficoltà economiche e con il fatto che le attività di Edim non sono mai state centrali per Bosch. Tuttavia, per i sindacati, si tratta di una scelta priva di visione strategica, che rischia di compromettere ulteriormente la sostenibilità dell’azienda e dei territori coinvolti. “La priorità dovrebbe essere il rilancio di Edim, non il suo abbandono”, hanno sottolineato, chiedendo al gruppo di riconsiderare il piano di dismissione e di investire per garantire un futuro ai siti produttivi.
Appello alle istituzioni e mobilitazioni in vista
Fim, Fiom e Uilm hanno sollecitato l’apertura di un confronto con il coinvolgimento delle istituzioni, incluse le Regioni Lombardia e Veneto, e il governo, rappresentato dai ministeri competenti. L’obiettivo è individuare soluzioni alternative che possano salvaguardare l’occupazione e il tessuto produttivo.
Nei prossimi giorni, sono previste assemblee con i lavoratori, durante le quali saranno valutate iniziative di mobilitazione per contrastare il piano di licenziamenti e difendere i posti di lavoro. L’unità d’azione dei sindacati sarà centrale per negoziare un futuro migliore per i dipendenti di Edim.