Centri di Educazione al Lavoro di Genova: modello italiano contro la dispersione scolastica

I Centri di Educazione al Lavoro del Comune di Genova offrono un percorso unico per integrare i giovani nel mondo del lavoro, studiato anche dal Ministero dell'Istruzione

I Centri di Educazione al Lavoro (C.E.L.) di Genova, progetto pionieristico in Italia, rappresentano un modello innovativo per combattere la dispersione scolastica e agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani. Nato negli anni Novanta, questo sistema si distingue per l’approccio pratico e flessibile, fornendo ai ragazzi un’opportunità di apprendimento alternativo attraverso laboratori di preavviamento al lavoro. Il Ministero dell’Istruzione e del Merito, riconoscendo il valore di questo progetto, ha inviato delegazioni in visita a Genova per osservare da vicino il funzionamento di questi centri, nell’intento di studiarne l’efficacia e considerarlo come un possibile modello da adottare su scala nazionale.

Un progetto che riduce la dispersione scolastica e favorisce l’inclusione
I C.E.L. di Genova nascono per dare risposta al problema della dispersione scolastica, offrendo una via alternativa ai giovani, soprattutto tra i 16 e i 20 anni, che non trovano adeguato supporto nel percorso formativo tradizionale. Questi centri forniscono percorsi formativi personalizzati, mirati a sviluppare competenze pratiche e promuovere l’integrazione sociale, attraverso attività che spaziano dalla ceramica alla falegnameria, dalla cucina all’informatica. I laboratori hanno un impatto positivo sull’autostima dei ragazzi, che sperimentano così il valore del lavoro manuale e creativo come mezzo per crescere e ritrovare fiducia nelle proprie capacità.

Coinvolgimento del Ministero dell’Istruzione e delle realtà produttive
La visita di funzionari ministeriali, guidati da Mario Comba, Consigliere Giuridico del Ministro Giuseppe Valditara, ha segnato un importante riconoscimento per i C.E.L. e per il loro impatto positivo. A fianco di Comba, erano presenti presidi scolastici e rappresentanti del progetto “Distretto Italia“, programma che coinvolge aziende nella formazione dei giovani, assicurando opportunità concrete di impiego. Questa collaborazione tra settore pubblico e privato è parte integrante del modello, poiché permette ai ragazzi di approcciare il mercato del lavoro attraverso stage e tirocini retribuiti, monitorati e sostenuti da educatori e professionisti.

Dichiarazioni delle istituzioni
L’Assessore Genovese alle Politiche Sociali, Lorenza Rosso, ha espresso soddisfazione per l’attenzione del Ministero, sottolineando come i C.E.L. rappresentino un esempio concreto di inclusione sociale. Alessandro Clavarino, dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Liguria, ha evidenziato l’importanza di rafforzare la collaborazione tra i C.E.L. e le scuole per favorire l’orientamento e l’inserimento sociale dei ragazzi.

I Centri di Educazione al Lavoro: una rete capillare e multidisciplinare
Ad oggi, Genova conta sei Centri di Educazione al Lavoro, distribuiti nei principali quartieri della città, ciascuno con una capacità di accoglienza di venti ragazzi. Ogni centro offre attività laboratoriali differenziate e percorsi di orientamento, con il coinvolgimento di figure professionali specializzate e servizi territoriali, come il Centro Giovani ASL3 e l’Ufficio Servizio Sociale Minori del Ministero della Giustizia. Questo modello permette ai ragazzi, spesso con esperienze scolastiche problematiche, di sperimentare un ambiente inclusivo e stimolante, imparando competenze relazionali e lavorative che risultano cruciali nel passaggio al mondo del lavoro.

Verso un’espansione del modello C.E.L. a livello nazionale
Mario Comba ha dichiarato l’interesse del Ministero dell’Istruzione a valorizzare questo approccio all’interno delle politiche nazionali contro la dispersione scolastica. Il Ministero intende avvalersi del neocostituito Centro Nazionale per l’Orientamento, creato per ampliare le possibilità di orientamento nelle scuole, supportato da una rete che comprende enti locali e scuole. L’obiettivo a lungo termine è quello di replicare il modello C.E.L. in altre città italiane, coinvolgendo enti del Terzo Settore, aziende e istituzioni scolastiche per estendere i benefici di questa esperienza a un numero maggiore di giovani.

Il progetto dei Centri di Educazione al Lavoro del Comune di Genova si distingue come un modello innovativo e funzionale per affrontare le problematiche della dispersione scolastica e della mancanza di orientamento professionale. Con il riconoscimento e l’interesse del Ministero dell’Istruzione, questo modello si avvia a diventare un esempio di inclusione e crescita sociale, dimostrando come il lavoro manuale e l’educazione pratica possano trasformare vite e costruire un futuro positivo per i giovani in difficoltà.

Foto da sito Comune di Genova
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