Diga sul Vanoi, le sette ragioni per il no del Trentino

Sono le argomentazioni che la Giunta provinciale di Trento ha riassunto nelle osservazioni formulate nell’ambito del dibattito pubblico in corso sul progetto

La Giunta provinciale di Trento ha recentemente riassunto in un documento ufficiale le sette principali motivazioni contro la costruzione di una nuova diga sul torrente Vanoi, argomentazioni presentate all’interno del dibattito pubblico in corso. Questo documento, inoltrato al Consorzio di bonifica Brenta e condiviso con la Regione Veneto e il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, analizza vari ambiti e mette in evidenza i rischi per la sicurezza pubblica, l’ambiente e la fauna locale. In primo piano, tra le criticità evidenziate, emergono preoccupazioni legate alla sicurezza idraulica e alla conservazione delle specie ittiche.

1. Competenze provinciali
Tra le prime obiezioni sollevate dalla Provincia autonoma di Trento vi è la questione delle competenze amministrative, che pone limiti ai poteri decisionali esterni al territorio. La Provincia ha ribadito il proprio ruolo esclusivo nella regolazione delle risorse idriche locali, sostenendo che il progetto della diga interferirebbe con tali prerogative.

2. Impatti ambientali
Il progetto, che prevede un ampio bacino lungo circa quattro chilometri, comporterebbe effetti dannosi sulla Val Cortella, compromettendo gli equilibri ecologici del territorio. Si sottolinea che il bacino, destinato a essere quasi completamente svuotato ogni anno a scopo irriguo, genererebbe alterazioni climatiche e vegetative, con un impatto visibile anche sulle comunità locali.

3. Rischi geologici
La zona del torrente Vanoi è stata oggetto di numerosi studi geologici, che hanno evidenziato criticità significative. Frane, dissesti e rischi di crolli rocciosi sono frequenti nelle aree circostanti il torrente, e l’edificazione di una diga aumenterebbe le probabilità di fenomeni di instabilità dei versanti, rendendo la zona più vulnerabile a eventi disastrosi.

4. Sicurezza idraulica
Dal punto di vista idraulico, la costruzione della diga rappresenterebbe una sfida impegnativa. La Giunta provinciale ha sollevato dubbi sulla possibilità di contenere efficacemente le piene stagionali, dato che il bacino creerebbe un carico aggiuntivo sui corsi d’acqua. Inoltre, il rischio di cedimenti strutturali metterebbe a rischio la sicurezza delle aree limitrofe.

5. Normativa sulle dighe
In materia di dighe, il progetto solleva questioni giuridiche e normative. La legge italiana stabilisce criteri stringenti per la realizzazione di opere simili, e la Giunta provinciale sottolinea come questo progetto potrebbe non rispettare pienamente tali standard, soprattutto per quanto riguarda i requisiti di sicurezza e la gestione del territorio.

6. Utilizzazione delle acque pubbliche
Un’altra argomentazione rilevante riguarda l’utilizzo delle acque pubbliche. La Giunta ha ribadito che l’impiego di risorse idriche a scopo irriguo, sebbene di per sé legittimo, non può compromettere l’equilibrio degli ecosistemi locali e che, in questo caso, l’opera non garantirebbe un uso sostenibile delle risorse.

7. Impatti sulla fauna ittica
Infine, una delle preoccupazioni più urgenti riguarda l’effetto negativo della diga sulla fauna ittica, in particolare sulla trota marmorata. Il progetto ostacolerebbe i flussi migratori di riproduzione della fauna ittica, mettendo a rischio l’habitat naturale dei pesci. La riduzione della portata d’acqua per fini irrigui impedirebbe alle trote di risalire il torrente, compromettendo il ciclo riproduttivo e causando un impoverimento delle specie nel lungo periodo.

“Difendiamo le nostre ragioni”

Il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato come le motivazioni contenute nel documento siano frutto di un’analisi approfondita e condivisa tra i vari enti. “Le nostre argomentazioni si basano su elementi concreti e già espressi in precedenti sedi ufficiali,” ha dichiarato Fugatti, ribadendo la contrarietà del territorio verso un’opera ritenuta dannosa per l’ambiente, la sicurezza e l’equilibrio ecosistemico del torrente Vanoi.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

giunta regionale umbria
La Giunta Proietti: necessario per evitare il commissariamento della sanità. L'opposizione contesta la due diligence...
La Provincia di Bolzano offre 225 milioni di euro per l'aumento strutturale degli stipendi, con...

Altre notizie

Altre notizie