Si è tenuta ieri a Palazzo Chigi la conferenza stampa per l’annuncio del nuovo Piano d’azione nazionale che mira a tutelare l’autonomia dell’università e della ricerca italiane dalle ingerenze straniere. Il piano, promosso dal Ministero dell’Università e della Ricerca, è una risposta alle crescenti preoccupazioni per il controllo esterno che rischia di condizionare l’indirizzo e l’integrità dei settori scientifici e accademici del Paese.
Alla conferenza hanno partecipato figure di rilievo istituzionale e scientifico: Anna Maria Bernini, Ministro dell’Università e della Ricerca, Alfredo Mantovano, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giovanna Iannantuoni, Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), e Antonio Zoccoli, Presidente della Consulta nazionale dei presidenti degli Enti di ricerca (CONPER). I rappresentanti hanno sottolineato la necessità di proteggere il patrimonio di competenze italiane da tentativi di influenze esterne che potrebbero compromettere lo sviluppo libero e autonomo del settore accademico e scientifico nazionale.
Obiettivi principali del piano sono la tutela e la promozione dell’autonomia scientifica, il potenziamento delle collaborazioni strategiche internazionali in ambito universitario e di ricerca, oltre a sistemi di verifica preventiva che possano individuare e contrastare eventuali ingerenze. È stato inoltre annunciato l’avvio di collaborazioni con agenzie governative e istituti di controllo per monitorare e mitigare i rischi di indebita influenza.
Giovanna Iannantuoni, presidente della CRUI, ha espresso il proprio supporto al piano, affermando che si tratta di un passo necessario per “preservare l’integrità delle nostre università e dei nostri centri di ricerca”, mentre Antonio Zoccoli, a capo di CONPER, ha ribadito l’importanza di politiche di protezione per il mondo della ricerca. Entrambi i rappresentanti hanno sottolineato come questo piano permetta di valorizzare la ricerca italiana, mantenendola competitiva e indipendente su scala globale.
Questo piano d’azione segna l’inizio di una strategia nazionale di difesa dell’innovazione scientifica e accademica italiana, mirata a rafforzare le competenze nazionali e a prevenire possibili pressioni esterne che potrebbero limitarne lo sviluppo. Secondo il Ministro Bernini, queste azioni proteggono non solo il settore accademico, ma anche il ruolo dell’Italia nella cooperazione scientifica internazionale, promuovendo un futuro in cui la ricerca e l’università restino libere, indipendenti e competitive.