Durante la Giornata nazionale del luppolo italiano a Roma, Coldiretti e il Consorzio Birra Italiana hanno lanciato un allarme sull’impatto del maltempo e della siccità sulla produzione di orzo, una delle materie prime essenziali per la birra. Il 2024 ha segnato un calo delle rese di orzo, seppur di buona qualità, a causa della scarsa pioggia che ha danneggiato i raccolti. La riduzione della produzione locale minaccia l’obiettivo di una filiera della birra 100% italiana, evidenziando la necessità di un intervento strutturale.
Per rispondere a questa crisi, il Consorzio Birra Italiana ha già avviato progetti innovativi, come la creazione della prima filiera brassicola in Sardegna. Questo programma coinvolge venti birrifici, un produttore di luppolo e una cooperativa di cereali, offrendo un modello replicabile in altre regioni italiane per valorizzare il luppolo e ridurre la dipendenza dall’importazione di malto d’orzo, che attualmente copre il 65% del fabbisogno nazionale.
Cresce la coltivazione di luppolo e l’interesse per la birra artigianale. Con un numero crescente di cooperative e aziende agricole coinvolte, il luppolo italiano sta guadagnando un ruolo sempre più centrale nella produzione brassicola. Secondo Coldiretti, in Italia ci sono quasi 1200 birrifici artigianali, dei quali circa un quarto è di tipo agricolo e produce in proprio le materie prime. Questi birrifici generano un valore di 430 milioni di euro, con una produzione annuale di 48 milioni di litri, di cui circa tre milioni sono esportati. Il settore offre opportunità occupazionali per oltre 92.000 persone tra lavoratori diretti e indiretti, nonostante le difficoltà causate dalle crisi climatiche e dai costi di produzione in aumento.
La birra artigianale italiana continua a crescere anche grazie alla sostenibilità: uno studio dell’Università di Milano-Bicocca rivela che il 60% dei consumatori preferisce birre realizzate con ingredienti 100% italiani, apprezzando in particolare il luppolo locale. L’attrattiva della birra Made in Italy si traduce anche in nuove opportunità per il turismo esperienziale: quasi un turista su cinque ha visitato un birrificio o ha partecipato a eventi dedicati alla birra nell’ultimo anno. Questo fenomeno, noto come birraturismo, sta diventando una risorsa per l’economia locale, con agriturismi e ristoranti che includono sempre più birre artigianali nei propri menù.
Investimenti e misure di sostegno sono cruciali per il futuro. Coldiretti e il Consorzio Birra Italiana sottolineano la necessità di ristabilire agevolazioni fiscali per i microbirrifici, eliminata nel 2023, per garantire margini di redditività adeguati. Al contempo, è indispensabile adottare l’Agricoltura 5.0 per sviluppare varietà più resistenti al cambiamento climatico e ridurre la vulnerabilità della produzione di orzo e luppolo alle variazioni climatiche. La ricerca genetica e l’innovazione nelle tecniche agricole rappresentano strumenti strategici per la resilienza della filiera.