Il Trentino Alto Adige si posiziona tra le ultime regioni italiane per numero di imprese gestite da donne, con meno del 20% di attività a conduzione femminile. Questo dato risulta significativamente inferiore rispetto alla media nazionale del 22% e ancora più distante rispetto al Sud Italia, dove le imprese femminili raggiungono una quota del 24%. Un divario che rivela una sfida per il mondo imprenditoriale locale e sottolinea la necessità di politiche mirate.
Secondo Annalisa Zeni, formatrice della Camera di commercio di Trento, questo scenario non deve essere letto solo in chiave negativa. Le province meridionali, che mostrano percentuali più alte di imprenditoria femminile, presentano spesso anche un maggiore tasso di disoccupazione femminile. Di fronte a scarse opportunità di lavoro dipendente, molte donne del Sud Italia trovano nell’autoimpiego una soluzione alternativa e un modo per reinventarsi professionalmente.
Colmare il divario di genere nell’imprenditoria rimane tuttavia una questione centrale anche per il Trentino Alto Adige, dove una maggiore partecipazione femminile nel lavoro autonomo potrebbe generare effetti economici positivi. Secondo stime recenti, un incremento della parità occupazionale tra uomini e donne potrebbe innalzare il Pil nazionale di circa sette punti percentuali, dimostrando che l’occupazione femminile rappresenta un pilastro fondamentale per il progresso economico del Paese.
Nel dettaglio, le imprese femminili della provincia di Trento si concentrano principalmente in settori come agricoltura, commercio e servizi alla persona. Questi ambiti hanno visto una maggiore presenza di donne imprenditrici, ma gli esperti sottolineano che la loro espansione a un più ampio spettro di settori porterebbe un rinnovato dinamismo economico. L’imprenditoria femminile potrebbe, infatti, essere un vettore per introdurre nuovi modelli di business e innovazione, se adeguatamente supportata.
Uno dei principali ostacoli per le donne che desiderano avviare un’impresa in Trentino Alto Adige è la scarsità di modelli di riferimento. L’assenza di esempi femminili nel tessuto imprenditoriale locale riduce infatti le aspirazioni e limita le opportunità di mentori e reti di supporto, fondamentali per lo sviluppo delle competenze necessarie e per la condivisione di esperienze. Questo fenomeno, chiamato “mancanza di role model”, costituisce un limite all’espansione delle imprese a guida femminile, poiché le potenziali imprenditrici hanno difficoltà a visualizzare percorsi di successo da seguire.
Per sostenere l’imprenditoria femminile nel Trentino Alto Adige e ridurre il divario rispetto ad altre aree del Paese, diventa cruciale promuovere politiche di sensibilizzazione e incentivi mirati. Gli esperti sottolineano che l’incremento di iniziative di formazione e accesso a finanziamenti dedicati potrebbe facilitare l’ingresso delle donne nel mondo del lavoro autonomo. Con un sostegno adeguato e strumenti mirati, l’imprenditoria femminile nella regione potrebbe rappresentare una forza trainante, contribuendo a diversificare il panorama economico e a renderlo più inclusivo.