Pelletteria Claudio di Dicomano in crisi: 60 lavoratori a rischio, stipendi sospesi e cancelli chiusi

Precarietà finanziaria e proteste dei lavoratori: le istituzioni e il sindacato chiedono interventi urgenti per salvare i posti di lavoro

Cgil

La situazione per i dipendenti della Pelletteria Claudio Sas è diventata estremamente critica. L’azienda, che opera nel settore della produzione di articoli di lusso in pelle da oltre 30 anni, si trova in gravi difficoltà economiche. I lavoratori, dopo aver esaurito le misure di sostegno sociale ordinarie lo scorso 18 ottobre, devono ancora ricevere il pagamento della cassa integrazione di settembre e non hanno percepito la mensilità di agosto, rimanendo di fatto senza stipendio per oltre due mesi.

Ieri mattina, i lavoratori, supportati dalla Cgil, si sono recati in azienda per riprendere le attività, ma hanno trovato i cancelli chiusi. Solo successivamente, il sindacato, insieme al sindaco di Dicomano, Massimiliano Amato, già informato della delicata situazione, è stato ricevuto dal titolare dell’azienda, il quale ha espresso grande apprensione per il futuro dell’impresa.

La Pelletteria Claudio si avvale di personale altamente specializzato, pronto a riprendere immediatamente le proprie mansioni. Tuttavia, la crisi che colpisce il settore, e che le organizzazioni sindacali denunciano da tempo, rischia di travolgere l’azienda, che opera nella fascia produttiva di uno dei più noti marchi della moda italiana.

Le istituzioni locali e la Cgil chiedono l’apertura urgente di un tavolo di crisi presso la Regione Toscana per tutelare i posti di lavoro e la professionalità dei lavoratori. Per Dicomano, comune caratterizzato da un alto tasso di pendolarismo e da un quadro economico già fragile, la perdita di occupazione sarebbe un duro colpo. Le richieste di attenzione sono rivolte sia alle istituzioni sia alle aziende committenti, per garantire stabilità occupazionale e salvaguardare le competenze dei lavoratori del territorio.

 

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