L’affermazione di Donald Trump nelle elezioni presidenziali americane ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari globali. Questa mattina, le piazze europee hanno reagito con moderazione ma senza particolari incertezze, mentre il successo di Trump ha fatto salire il dollaro e i rendimenti dei titoli del Tesoro americano, riflettendo le attese per una politica monetaria più restrittiva da parte della Federal Reserve. L’euro è sceso infatti a quota 1,07 sul dollaro, rispetto all’1,09 dei giorni precedenti, un calo significativo che riflette il consolidamento della moneta americana.
Il Bitcoin ha raggiunto un nuovo massimo storico, superando per la prima volta quota 75.000 dollari. La criptovaluta ha beneficiato del clima di incertezza, che spesso la rende un asset rifugio per gli investitori in cerca di alternative alle valute tradizionali e ai mercati obbligazionari. Al contempo, le prospettive di una possibile politica inflazionistica negli Stati Uniti hanno contribuito al rafforzamento del Bitcoin come bene di protezione.
Un’altra reazione significativa si è vista nelle azioni di Tesla, che registrano un incremento nel pre-market. Gli analisti attribuiscono questo balzo alla stretta vicinanza tra Elon Musk e Trump, un’alleanza che potrebbe aprire nuove opportunità per Tesla negli Stati Uniti e rafforzare la sua posizione nel mercato. L’approccio favorevole di Trump verso le grandi imprese americane e il settore tecnologico suggerisce possibili vantaggi futuri per Tesla, in particolare per la sua produzione nazionale e i progetti legati alle energie rinnovabili.
I mercati europei hanno reagito con cautela, nonostante il clima positivo. Alla riapertura delle contrattazioni, le Borse europee mostrano un leggero rialzo, ma mantengono un approccio prudente, concentrandosi anche sui risultati aziendali. A Piazza Affari, infatti, l’attenzione è rivolta ai risultati di diverse società italiane, tra cui Unicredit, Enel e Poste Italiane, che oggi pubblicheranno i loro dati trimestrali. Gli investitori monitorano con attenzione le performance aziendali per valutare lo stato di salute delle principali imprese italiane in un momento di grande instabilità economica globale.
Il rafforzamento del dollaro e l’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro Usa riflettono le aspettative di politiche economiche di Trump, volte a sostenere la crescita interna e a ridurre il deficit commerciale, elementi che potrebbero aumentare l’inflazione e spingere la Federal Reserve verso un approccio più restrittivo. Se la Fed dovesse optare per un rialzo dei tassi, si assisterebbe a un ulteriore consolidamento del dollaro, con ripercussioni su altre valute e sui mercati internazionali.