Negli ultimi dieci anni, l’Italia ha registrato una crescita costante delle imprese a conduzione straniera, con dati particolarmente significativi nella provincia di Trento. Tra il 2013 e il 2023, in Trentino sono state aperte 996 nuove imprese straniere, mentre quelle italiane sono calate di 4.695 unità. Questo trend riflette un cambiamento strutturale nel panorama imprenditoriale, segnato dalla chiusura di circa 50 aziende locali al mese in Trentino.
Anche su scala nazionale, la situazione evidenzia un andamento simile: le imprese gestite da titolari stranieri sono cresciute del 29,5%, pari a un aumento di 133.734 unità, mentre le aziende italiane sono diminuite del 4,7%, ovvero 222.241 unità in meno. Complessivamente, delle 5.097.617 imprese attive in Italia, ben 586.584 (circa l’11,5%) sono a gestione straniera.
Fattori che spingono la crescita imprenditoriale straniera
Questa dinamica rispecchia tanto il trend demografico quanto le difficoltà economiche che influenzano l’autoimprenditorialità degli italiani. Burocrazia, alte tasse, costo delle bollette e degli affitti rappresentano sfide significative per i potenziali imprenditori italiani, scoraggiando molti dall’avviare attività autonome. Al contrario, gli stranieri vedono nell’autoimpiego un’opportunità per inserirsi stabilmente nel mercato, e sono sempre più orientati a intraprendere questa strada.
Diffusione territoriale e settoriale delle imprese straniere
Analizzando l’espansione delle imprese straniere nelle 105 province italiane, solo in sette di esse si osserva un aumento di attività guidate da imprenditori italiani. Queste province, tutte al Sud, includono Catania, Messina, Cosenza, Siracusa, Nuoro, Vibo Valentia e Palermo. Altrove, la crescita delle imprese straniere si impone come la tendenza dominante, a testimonianza di un cambiamento socio-economico diffuso.
I settori in cui gli imprenditori stranieri sono maggiormente attivi sono il commercio e l’edilizia: quasi 195.000 aziende nel commercio (15,2% delle imprese del settore) e 156.000 nell’edilizia (20,6%) testimoniano il peso che queste categorie hanno per la popolazione imprenditoriale straniera. Questi due ambiti rappresentano il 60% delle imprese a conduzione straniera in Italia, mentre il settore dell’alloggio e ristorazione, con 50.210 aziende, rappresenta il 12,7% del totale.
Nazionalità e dinamiche di crescita delle imprese straniere
Tra le nazionalità più rappresentate tra gli imprenditori stranieri, i romeni sono in testa con 78.258 aziende, seguiti dai cinesi (78.114), dai marocchini (66.386) e dagli albanesi (61.586). I moldavi hanno registrato la crescita percentuale più elevata nell’ultimo decennio, con un aumento del 127%, seguiti da pakistani (+107%) e ucraini (+91%).
Dal punto di vista territoriale, il primato per la crescita delle imprese straniere va alla provincia di Napoli, che ha visto un aumento del 109,3% dal 2013 al 2023. Seguono Brindisi (+63,2%), Taranto (+61,8%) e Trapani (+54,9%). In termini di presenza assoluta, la città di Milano è al primo posto con 92.168 imprese straniere, seguita da Roma (69.343) e Torino (37.777).
Prospettive per il futuro imprenditoriale in Italia
Questi dati sottolineano come l’imprenditoria straniera rappresenti un’importante componente dell’economia italiana, soprattutto nelle aree urbane e nei settori chiave come il commercio, l’edilizia e la ristorazione. Il fenomeno è destinato a crescere, trasformando ulteriormente il tessuto economico locale e nazionale.