Il meteo favorevole porta ottime previsioni per il turismo nel ponte di Ognissanti, con il 74% delle camere prenotate nelle strutture ricettive italiane tra il 31 ottobre e il 3 novembre. Secondo un’indagine CST per Assoturismo Confesercenti, le prenotazioni si attestano su circa 4,5 milioni di presenze, mostrando un significativo incremento rispetto all’anno precedente, nonostante un calendario meno favorevole rispetto al 2023.
Le destinazioni preferite di questo ponte risultano le città d’arte, trainate da una crescente affluenza di turisti stranieri, seguite da un buon andamento per le aree rurali, collinari e montane. Le aree marittime e lacustri, invece, registrano una saturazione più bassa, rispettivamente del 62% e del 68%, mentre le località termali toccano una media di occupazione del 77%, mantenendo l’interesse di molti visitatori.
Aumento delle presenze straniere e trend positivo per il settore
Il monitoraggio condotto da CST su diverse piattaforme OTA evidenzia come il tasso di occupazione delle strutture ricettive per il ponte di Ognissanti sia di sei punti superiore rispetto all’anno scorso. Questo dato risulta particolarmente significativo considerando che il calendario della festività nel 2024 non facilita l’organizzazione di un weekend lungo come nel 2023. L’incremento di presenze previsto si inserisce in un contesto di crescita generale del settore turistico, che dovrebbe chiudere i primi dieci mesi del 2024 con un aumento stimato del +2,5% nei pernottamenti rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il contributo dei visitatori internazionali si conferma strategico, con una crescita di presenze tra il 9% e il 10%, che porta il totale dei pernottamenti per il periodo gennaio-ottobre a 423,1 milioni. Anche gli arrivi turistici sono in crescita: si stima un aumento dello 0,5% rispetto al 2023, con 121,3 milioni di turisti accolti nelle strutture italiane.
Preferenza per le città d’arte e tendenza per le destinazioni rurali
Le città e i centri d’arte italiane si confermano le mete più apprezzate, con un tasso di occupazione medio dell’85%. L’attrattiva del patrimonio culturale italiano, potenziata dalla presenza di viaggiatori stranieri, rappresenta un punto di forza che stimola l’interesse per la filiera turistica e le imprese collegate. Al contempo, si attende un buon flusso turistico anche verso le aree rurali, di collina e di montagna, che ogni anno raccolgono l’interesse di molti visitatori, italiani e stranieri.
Le strutture ricettive delle località costiere e dei laghi vedono invece una richiesta ridotta, in parte per la stagionalità del periodo autunnale, con una saturazione delle camere rispettivamente al 62% e al 68%. Una tendenza leggermente migliore è riscontrata nelle località termali, le quali registrano un tasso medio di occupazione del 77%.
Andamento delle prenotazioni nelle diverse macroaree geografiche
Il Centro Italia mostra i tassi di saturazione più elevati (80%), trainato dalle strutture ricettive in Umbria e Toscana. Anche il Nord Est registra buone performance, con un tasso del 79%, sostenuto soprattutto da Veneto e Friuli Venezia Giulia. Il Nord Ovest vede un tasso di occupazione delle strutture pari al 75%, in particolare grazie al Piemonte, che attira numerosi visitatori per il ponte. Al di sotto della media si posizionano le regioni del Sud e le Isole, con una saturazione complessiva del 62%, benché la Campania si distingua per l’aumento delle prenotazioni.