L’immigrazione in Toscana: cosa rivelano i nuovi dati sul fenomeno e le sfide da affrontare

In Toscana aumenta la popolazione straniera, ma si riducono i lavoratori immigrati: un quadro tra accoglienza e integrazione economica, scolastica e sociale

Immigrati

Ieri a Firenze, presso la sede di Cgil Toscana, è stato presentato il “Dossier statistico immigrazione”. L’evento, organizzato da Idos, Confronti, Istituto di studi politici Pio V, Chiesa Valdese, Cgil Toscana e Assindatcolf, ha offerto una panoramica sull’immigrazione in Italia e in Toscana, evidenziando numeri e prospettive sulle dinamiche migratorie. L’iniziativa si è svolta in contemporanea in tutte le regioni italiane. Tra i relatori presenti vi erano Rossano Rossi, segretario generale di Cgil Toscana, Federico Russo dell’Università del Salento, Francesco Paletti per la redazione del Dossier Toscana, e Stefano Cioffo, assessore regionale per le Politiche di inclusione degli stranieri, insieme ad altri rappresentanti istituzionali e religiosi.

Interventi sui CPR e accoglienza dei migranti

Gessica Beneforti, della segreteria Cgil Toscana, ha sottolineato la vocazione della regione come terra di accoglienza dignitosa. Beneforti ha criticato la presenza dei Centri di permanenza per il rimpatrio (CPR), definiti come luoghi di trattenimento per cittadini senza documenti, sostenendo che l’associazione dei migranti a criminali rappresenta una scelta politica. Ha ribadito l’importanza di investire in percorsi di accoglienza e inclusione per contrastare sfruttamento e precarietà, fenomeni che spesso colpiscono i migranti inseriti nei settori lavorativi più fragili.

Demografia e stabilità della popolazione straniera

Secondo i dati preliminari Istat, alla fine del 2023 la Toscana ospitava 429.864 residenti stranieri, con un incremento del 3,5% rispetto al 2022. Questo dato segna il più alto aumento dal 2013, escluso il 2020. Il saldo migratorio positivo con l’estero è stato di 24.979 unità, in parte dovuto alla diminuzione dei trasferimenti all’estero e al radicamento degli immigrati sul territorio regionale. L’incidenza degli stranieri sul totale dei residenti in Toscana è dell’11,7%, più alta rispetto alla media nazionale del 9,0%. Le province di Prato e Firenze continuano a registrare le maggiori concentrazioni di popolazione straniera.

Occupazione straniera in calo: un segnale di cambiamento

Sul fronte occupazionale, la Toscana ha visto una diminuzione degli stranieri occupati, passati da 203mila nel 2022 a 194mila nel 2023, pari a una riduzione del 4,4%. Questa contrazione, in controtendenza rispetto agli anni precedenti, è accompagnata da un leggero miglioramento nel tasso di occupazione e una riduzione della disoccupazione straniera all’11,1%. La regione rimane comunque tra le principali in Italia per l’occupazione straniera, soprattutto nei settori del lavoro domestico, delle costruzioni e dell’agricoltura, dove il contributo dei lavoratori migranti è fondamentale.

Imprese e nuove iniziative imprenditoriali

Le imprese gestite da titolari nati all’estero continuano a crescere in Toscana, raggiungendo quota 62.775 nel 2023, con un aumento del 2,7% rispetto all’anno precedente. Questa crescita è in contrasto con la diminuzione delle imprese a conduzione italiana, sottolineando l’importanza delle attività imprenditoriali avviate da stranieri. Prato spicca con il 33,2% di imprese immigrate, seguito da Firenze (18,7%). La Toscana si distingue per una distribuzione equilibrata tra industrie e servizi gestiti da imprenditori stranieri.

Sistema scolastico e inclusione dei giovani migranti

Dopo il calo registrato durante la pandemia, il numero di studenti stranieri nelle scuole toscane è aumentato dell’1,8% nell’anno scolastico 2022/2023, compensando la diminuzione demografica complessiva. Tuttavia, gli studenti stranieri nati in Italia continuano a diminuire, salvo un incremento nelle scuole secondarie di secondo grado. Gli studenti di origine straniera rappresentano il 15,1% del totale regionale, con una significativa incidenza di seconde generazioni, in particolare nelle scuole dell’infanzia.

Sfide e critiche ai Centri di Permanenza per i Rimpatri (CPR)

I Centri di permanenza per i rimpatri in Italia, compresi quelli in Toscana, continuano a destare polemiche. Nonostante le risorse allocate dal governo, i CPR faticano a raggiungere gli obiettivi previsti, con solo il 47% dei trattenuti effettivamente rimpatriato nel 2023. La percentuale rimanente torna in libertà per varie cause amministrative, evidenziando i limiti strutturali di queste strutture e alimentando le critiche da parte di associazioni e sindacati, che chiedono una revisione del sistema.

In sintesi, il Dossier statistico immigrazione offre un’istantanea chiara e complessa della presenza straniera in Toscana, evidenziando sia i contributi degli immigrati alla vita sociale e produttiva della regione sia le difficoltà legate alla loro integrazione e ai meccanismi di controllo migratorio.

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