Sciopero nazionale del 31 ottobre: le richieste della FLC CGIL Toscana per i settori educazione e ricerca

Il sindacato organizza un presidio a Firenze per chiedere più fondi per i contratti, contrastare l’autonomia regionale e tutelare i diritti dei lavoratori

Sciopero

La FLC CGIL Toscana annuncia la partecipazione allo sciopero nazionale programmato per giovedì 31 ottobre, coinvolgendo i settori della scuola, università, ricerca e AFAM. In concomitanza con la mobilitazione, è previsto un presidio davanti alla Prefettura di Firenze, in via Cavour, dalle ore 10 alle ore 11, per sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere una serie di richieste chiave.

Tra le principali rivendicazioni:

  • Incremento delle Risorse per il Rinnovo Contrattuale
    La CGIL sottolinea che le risorse messe a disposizione dal governo risultano insufficienti per mantenere stabile il potere d’acquisto delle retribuzioni, considerate le variazioni inflazionistiche dal 2022 al 2024. La Legge di Bilancio prevede un aumento del 5,78%, a fronte di un tasso d’inflazione IPCA del 17,3%.
  • No all’Autonomia Differenziata dei Contratti
    La CGIL difende l’importanza di un contratto collettivo nazionale, opponendosi fermamente a qualsiasi proposta di regionalizzazione del sistema di istruzione e ricerca, che rischia di frammentare e disgregare i diritti dei lavoratori.
  • Riconoscimento della Centralità del Contratto Collettivo
    È fondamentale ribadire che il contratto di lavoro sia l’unico strumento legittimato a gestire le risorse disponibili, a delineare il quadro professionale e a garantire la valorizzazione del personale.
  • Parità di Diritti per Parità di Lavoro
    Uno degli obiettivi del presidio è anche la lotta alla precarietà, per ottenere stabilità occupazionale, eliminare l’abuso dei contratti a termine e assicurare uguali diritti ai lavoratori, indipendentemente dalla tipologia contrattuale.
  • Stop ai Tagli nel Settore della Conoscenza
    La CGIL ricorda che investire in istruzione e ricerca non è un costo ma una risorsa per il futuro del Paese, chiedendo quindi di porre fine ai tagli che penalizzano questi settori fondamentali.

L’appuntamento a Firenze rappresenta un segnale forte di unità e determinazione per ribadire l’importanza di un investimento concreto e duraturo nel settore della conoscenza.

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