Durante un’audizione presso la Commissione Ambiente della Regione Puglia, il direttore scientifico di Arpa Puglia, Vincenzo Campanaro, ha dichiarato che l’attività del nuovo altoforno all’ex Ilva non ha causato variazioni significative nei livelli di concentrazione dei principali inquinanti. Campanaro ha sottolineato come i parametri monitorati, tra cui polveri sottili, PM10 e benzene, non abbiano mostrato alterazioni rilevanti, rassicurando così sulla gestione ambientale del sito.
Nonostante questi dati, l’assessore regionale all’Ambiente, Serena Triggiani, ha espresso un punto di vista diverso, sostenendo che la riapertura dell’altoforno non sia compatibile con le politiche ambientali regionali, mirate alla decarbonizzazione del settore produttivo. Triggiani ha ribadito che l’obiettivo principale della Regione Puglia è perseguire un modello industriale rispettoso delle normative europee e della salute dei cittadini, aggiungendo che l’attuale piano industriale dell’ex Ilva non include ancora un progetto concreto per la transizione verso la decarbonizzazione.
La decarbonizzazione, ha precisato l’assessore, non dovrebbe essere vista come una sfida ideologica, bensì come un dovere verso la salute pubblica e l’ambiente. Triggiani ha insistito che la tutela della salute dei lavoratori e della popolazione, insieme alla salvaguardia dell’ambiente, deve guidare le scelte di sviluppo industriale. Ha concluso che, sebbene Arpa Puglia abbia fornito rassicurazioni sulle emissioni attuali, la Regione non intende rinunciare alla transizione ecologica, ritenuta essenziale per la sostenibilità del territorio e per la conformità agli standard ambientali richiesti a livello europeo.