Le misurazioni estive e autunnali sui ghiacciai della Provincia autonoma di Trento, effettuate dall’Ufficio Previsioni e Pianificazione insieme alla Commissione Glaciologica della SAT (Società degli Alpinisti Tridentini) e con il contributo del Muse, del Servizio Glaciologico Lombardo e dell’Università di Padova, hanno fornito le prime stime sullo stato di salute dei ghiacciai. Nonostante il monitoraggio continui, i primi risultati mostrano un trend negativo.
Ghiacciaio del Careser
Durante la campagna di misurazioni sul ghiacciaio del Careser, è stata rilevata la presenza di una copertura di neve irregolare e una sottile banda di neve residua sulla cresta sudorientale, con uno spessore massimo di 45 cm. Le perdite di spessore del ghiacciaio rispetto al 2023 variano da 70 a 330 cm, con una media di 190 cm. Questo evidenzia la continua erosione del ghiacciaio, che fatica a mantenere un bilancio di massa positivo.
Ghiacciaio Adamello-Mandrone
Le misurazioni sul ghiacciaio dell’Adamello-Mandrone hanno rivelato perdite ancora più significative. Nella parte frontale, a 2.700 m di quota, sono stati misurati più di 3 metri di fusione del ghiaccio. La perdita di ghiaccio si è estesa fino a 3.050-3.100 m di altitudine. La neve accumulata durante l’inverno scorso è rimasta solo nelle zone più elevate, come il Pian di Neve e il Dosson di Genova, ma su una superficie insufficiente a garantire un bilancio di massa in pareggio.