Le micro imprese abruzzesi continuano a trovarsi in una situazione difficile per quanto riguarda l’accesso al credito bancario. Secondo uno studio condotto da Aldo Ronci per CNA Artigiani Imprenditori d’Italia Abruzzo, al 30 giugno 2024 si registrava una carenza di finanziamenti pari a 94 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2023. Questa contrazione rappresenta una diminuzione del 4,73%, un dato nettamente superiore rispetto alla media nazionale.
“Nel nostro report, basato su dati forniti dalla Banca d’Italia, abbiamo analizzato gli “impieghi vivi”, che indicano i finanziamenti erogati dalle banche ai clienti, escludendo le sofferenze” chiarisce Ronci.
Ma non è solo il segmento delle micro imprese a essere colpito: anche le aziende di media e grande dimensione stanno affrontando una crisi simile. Infatti, l’intero panorama imprenditoriale regionale è in difficoltà, con una riduzione complessiva dei finanziamenti di 292 milioni di euro, evidenziando così un problema sistemico che interessa tutto il settore.
La diminuzione dei finanziamenti non colpisce solo i piccoli imprenditori, ma ha ripercussioni anche sulle aziende più strutturate. La caduta di 292 milioni di euro nel comparto delle medie e grandi imprese evidenzia un trend negativo che, se non affrontato, potrebbe compromettere ulteriormente lo sviluppo economico dell’Abruzzo.
L’analisi suggerisce che la situazione è destinata a perdurare, aggravando le difficoltà già esistenti nel panorama imprenditoriale locale. Le limitazioni nell’accesso al credito non solo ostacolano la crescita delle imprese, ma possono anche compromettere la loro capacità di innovare e rimanere competitive sul mercato.
In un contesto del genere, è fondamentale che le istituzioni e le banche adottino misure più flessibili per sostenere le micro e piccole imprese, contribuendo così a rafforzare l’intero tessuto economico regionale. Investimenti mirati e politiche di credito più accessibili potrebbero rappresentare la chiave per una ripresa sostenibile e duratura, permettendo alle aziende abruzzesi di superare le attuali difficoltà e di pianificare un futuro migliore.
In conclusione, l’analisi del credito alle imprese in Abruzzo mette in evidenza la necessità di un intervento strategico. “Chiaro che in questa condizione – commenta il direttore regionale di CNA Artigiani Imprenditori d’Italia Abruzzo, Silvio Calice – il sostegno pubblico alle imprese del nostro territorio, da parte della Regione, diventa un elemento non solo di crescita, ma anche di sopravvivenza. In questo senso, alcune settimane fa, è stata una buona notizia lo sblocco, da parte dell’assessorato alle Attività produttive, di fondi dedicati al sostegno della garanzia attraverso i confidi per i prestiti bancari: perché c’è ancora tanto da fare in questo senso. E consideriamo positiva anche l’istituzione da parte della Regione di uno specifico osservatorio, dedicato all’andamento del credito, in grado di monitorarne i flussi e di proporre soluzioni”.
Il quadro offerto dallo studio sul credito dice però che per il mondo dell’impresa abruzzese, nello stesso primo semestre dell’anno, all’allarme credito se ne sono aggiunti altri. Tra gennaio e giugno, infatti, le imprese hanno registrato una flessione di 238 unità, con un decremento percentuale dello 0,16% in controtendenza con il dato nazionale che ha segnato invece un incremento dello 0,31%. Mentre l’export, che pure ha registrato un incremento di 106 milioni, è però di gran lunga peggiore di quello del primo trimestre del 2024.