Blue Economy: dal mare il 10,2% del Pil nazionale

Cristiano Dionisi, presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria, al Blue Planet Economy alla Fiera di Roma: nel Lazio quasi 35mila imprese blu generano oltre 8 miliardi di euro di valore aggiunto

mare

“Il mare rappresenta un vero e proprio motore economico, un serbatoio di risorse e un palcoscenico per l’innovazione e lo sviluppo sostenibile”. Così Cristiano Dionisi, presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria, intervenuto al Blue Planet Economy alla Fiera di Roma. Dionisi ricorda che secondo l’ultimo Rapporto Unioncamere l’economia del mare è capace di attivare un valore aggiunto lordo di 178 miliardi di pari al 10,2% dell’economia nazionale, a fronte di circa 228mila imprese e oltre 1 milione di occupati.

Nell’ambito della manifestazione, la Sezione Energia di Unindustria ha organizzato il focus tematico “Decarbonizzare: modelli a confronto nella Blue Economy”, un appuntamento dal forte respiro industriale su progetti e soluzioni tecnologiche legate all’energia e all’economia del mare, che si è svolto questa mattina.

Il Lazio, con i suoi 383 km di coste affacciate sul Tirreno – ha detto ancora Dionisi – è un protagonista di primo piano in questo scenario. La nostra regione è quella con il numero più consistente di imprese blu, quasi 35mila pari a circa il 16% del totale nazionale, generando oltre 8 miliardi di euro di valore aggiunto. Roma è prima in graduatoria per numerosità assoluta delle imprese dell’economia del mare con quasi 30mila attività. Si tratta di un tessuto imprenditoriale variegato e dinamico, che spazia dalla cantieristica navale alla pesca, dal turismo marittimo alle energie rinnovabili marine, dalla logistica portuale alla ricerca scientifica. L’’economia del mare è un volano di sviluppo per le nostre comunità costiere, creando occupazione, generando ricchezza e migliorando la qualità della vita. Per cogliere appieno queste opportunità, dobbiamo promuovere una visione integrata dell’economia del mare, che tenga conto delle diverse filiere e delle loro interconnessioni. Diventa necessario, quindi, portare a termine nel Lazio quei progetti infrastrutturali dalla Roma-Latina e alle cosiddette trasversali (la Orte-Civitavecchia, la Frosinone-Latina la Gaeta-Formia-Cassino) che collegano i porti ai raccordi autostradali, alle zone industriali e alle aree interne. E vanno concluse tutte le opere previste dal Pnrr per l’innovazione, l’ampliamento e la transizione energetica dei porti”.

“In questa ottica di lavoro in sinergia – ha concluso il presidente del Comitato Piccola Industria di Unindustria – accogliamo con molto favore la perimetrazione della Zls (Zona logistica semplificata), annunciata ieri dalla Regione Lazio. Si tratta di una decisione che finalmente incide sensibilmente su un elemento per cui ci siamo sempre spesi negli anni: la riduzione del carico burocratico oltre la possibilità di accedere a strumenti agevolativi fondamentali per l’attrattività”.

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