L’ecosistema delle startup nel Bel Paese sta vivendo un momento di grande fermento, cresce il numero delle giovani realtà imprenditoriali, desiderose di emergere e rivoluzionare lo scenario industriale. Tuttavia, l’evoluzione da idea innovativa a impresa di successo è complessa ed irta di sfide. È qui che entra in gioco lo Startup Advisory Program messo a punto dal team di Aiternalex, il programma di accelerazione e consulenza che fornisce alle startup ad alto potenziale i nutrienti essenziali della conoscenza, del networking e del capitale, accompagnandole dall’oscurità alle luci della ribalta.
“Lo Startup Advisory Program, mixando le tre aree del Legal Engineering – tech, legal e management – è un servizio rivolto alle startup in fase di pre-seed, seed, post seed e series A per aiutarle a svilupparsi in modo efficace, offrendo un’opportunità unica per perfezionare il proprio modello di business ed attrarre investimenti”, spiega l’avvocato Giovanni Gaeta, Founder, insieme all’avvocato Nicolò Shargool e allo sviluppatore Dario Pescatore, di Aiternalex. “All’interno del programma le startup più innovative vengono seguite attraverso attività di: Mentoring, per la definizione della strategia; Supporto operativo, per la redazione del business plan e della pianificazione finanziaria; Networking, per l’accesso privilegiato alla nostra community di investitori e partner. Se da un lato il SAP offre ai Founder una guida esperta, cruciale nelle prime fasi dello sviluppo della business idea, per gli investitori è un filtro che, identificando le iniziative più promettenti, fornisce un pool selezionato di potenziali investimenti, riducendo così il rischio associato al venture capital. La nostra mission – sottolinea – è scoprire perle nascoste, quelle startup che potrebbero potenzialmente sconvolgere i mercati e produrre sostanziali ritorni sugli investimenti e, per estensione, sull’economia del Paese”.
Aiternalex è una realtà dinamica e innovativa costituita da un team di professionisti trasversale che combina: pensiero progettuale, scienza dei dati, tecnologia e conoscenze legali. E’ lo spin-off del gruppo Aiterna, nato per rispondere, attraverso il Legal Engineering, al rapido processo di innovazione tecnologica e sociale del mondo contemporaneo. Il Legal Engineering è l’elemento caratterizzante e distintivo del ‘metodo Aiternalex’, un approccio innovativo e grandangolare che permette di ragionare fuori dagli schemi ordinari per raggiungere il risultato nel modo più efficiente ed efficace. Il potenziale applicativo del Legal Engineering è ampio e molto diversificato, esso è applicabile tanto ai processi che caratterizzano i grandi gruppi internazionali quanto alle piccole startup emergenti, con un notevole risparmio di tempo e risorse.
“Dopo una prima fase (gratuita) di Discovery & Selection che prevede un meeting di 1.5h per approfondire il merito dell’idea di business ed un debriefing interno di 1h, presentiamo alle startup selezionate l’HRT, Highlight Review Table: il documento che riassume le necessità tech, legal e business emerse in fase di discovery”, spiega Dario Pescatore, CTO delle società del gruppo Aiterna. “Le migliori vengono selezionate ed inserite in una shortlist per poi passare allo step dello Strategy Management: redazione del Business Plan per il fundraising (pubblico e/o privato), del Financial Planning per amministrare i fondi del round di finanziamento, nell’organizzazione delle risorse e gestione dei budget di spesa, nella definizione e nel miglioramento del modello di business. La componente Tech Improvement è l’architrave della consulenza del SAP, grazie alla quale viene definita la strategia digitale dell’azienda e garantito l’allineamento degli obiettivi di business con le esigenze tecnologiche dell’organizzazione. Ma non finisce qui, il nostro supporto prosegue attraverso consulenze esperte per affrontare i round di Fundraising ed il Matchmaking con investitori e/o potenziali partner commerciali; in questo contesto il supporto legale è fondamentale per la revisione dei term sheet, fornendo al contempo assistenza alla protezione della proprietà intellettuale e alla tutela del know-how”.
Per creare una startup vincente non basta l’intuizione geniale, occorrono strategie finanziarie ad hoc e capitali. L’Italia si caratterizza per una forte componente creativa ma risulta piuttosto carente sotto il profilo della cultura imprenditoriale. Oltretutto, il tessuto dell’innovazione evidenzia un gap dei fondi VC rispetto agli altri principali Paesi europei ed una capacità di trasformare la ricerca in impresa non ancora pienamente espressa.
“Consapevoli dello stato dell’arte nostrano stiamo lavorando per estendere la nostra road map di investors oltre i confini nazionali (fondi, corporate ventures, family offices, etc.) da inserire nelle nostre liste”, sottolinea l’avvocato Nicolò Shargool. “Il nostro obiettivo è quello di ampliare la platea dei finanziatori per poterli mettere in contatto con le startup italiane da noi selezionate, aprendo così le porte ai mercati internazionali, fornendo approfondimenti su contesti normativi e sfumature culturali e, non da ultimo, mettendo a punto strategie aziendali su misura per l’espansione. Dall’inizio del 2024 siamo riusciti a portare il numero di startup analizzate a 150 unità, raggiungendo i 7 mil di fondi raccolti ed un portfolio di 5 Startup virtuose – sottolinea – di recente abbiamo stretto partnership con diverse tipologie di investitori che hanno apprezzato la nostra metodologia di selezione e ci hanno chiesto di estendere l’attività di Legal Engineering per investment reporting a startup presentate da loro. Questo per noi non è soltanto un punto di orgoglio ma la riprova, in un mondo sempre più interconnesso ed innovativo, che siamo sulla giusta strada, portando le eccellenze e il know-how Made in Italy al successo, anche oltre i confini del nostro Paese”.
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